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Youssef Hossam radiato a vita, ma non è il primo in famiglia…..

Seconda squalifica a vita nel tennis in questo 2020: dopo il brasiliano Joao Souza adesso tocca all’egiziano Youssef Hossam. L’accusa è la medesima, ossia quella di aver truccato delle partite.

La Tennis Integrity Unit ha infatti riconosciuto il 21enne colpevole di aver alterato l’esito di diversi incontri tra il 2015 e il 2019. Le partite di Hossam finite sotto la lente d’ingrandimento sono otto, tuttavia insieme a lui nel mirino della TIU sono finite altre persone.

Una vera e propria organizzazione criminale che nulla ha a che vedere con i sani valori di questo sport. Eppure la carriera di Hossam sembrava destinata ad un epilogo più glorioso. Infatti l’egiziano era considerato uno dei tennisti in rampa di lancio nel suo paese, issandosi fino al n.8 nel Ranking junior.

Anche l’ingresso tra i pro prometteva bene: nel dicembre 2017 era già n.291 al mondo grazie a cinque titoli ITF vinti. In più era entrato anche a pieno regime nel giro della selezione dell’Egitto per la Coppa Davis. Su 11 incontri ne aveva vinti ben 9.

Qualcosa poi in lui si è rotto, fino alla triste – e giusta – radiazione. Sull’attuale – ora ormai ex – n. 820 pendono pesanti accuse:

  • sei casi di agevolazioni del gioco d’azzardo
  • tre mancate segnalazioni di corruzione
  • due casi di inviti rivolti ad altri tennisti affinché misurassero il loro impegno
  • due mancate collaborazioni con le indagini della TIU

In realtà il 21enne era già sospeso dall’attività agonistica dal marzo 2019, poiché la TIU voleva vederci chiaro. A risultare decisiva ai fini della radiazione di Hossam è stata l’udienza che si è svolta a Londra lo scorso marzo.

Questa ha disposto l’esclusione permanente dalla competizione o partecipazione a qualsiasi evento di tennis organizzato o riconosciuto dagli organi di governo di questo sport.

Ha dunque fine prematuramente la carriera di questo ragazzo, che ora avrà tempo per riflettere sugli errori che hanno portato a queste decisione.

L’esempio del fratello non ha forse giovato in questa situazione: infatti a Karim Hossam fu riservato lo stesso trattamento nel 2018. Anche per lui l’accusa era di agevolazione del gioco d’azzardo.

Quando si dice… vizio di famiglia.

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