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I dialoghi tra Penske e Keselowski e le altre notizie della NASCAR

Bentornati al nostro consueto appuntamento con le notizie dal mondo NASCAR. Siamo reduci dal weekend di Atlanta e non vediamo l’ora di…sporcarci di terra con l’attesissimo appuntamento sulla versione “dirt” di Bristol. Ma nel frattempo, vi aggiorniamo sulle ultime dalle classi minori, e soprattutto con le ultime da Brad Keselowski ed il Team Penske, che pare abbiano iniziato a parlarsi. Questo e molto altro nel notiziario di oggi. Ok, cominciamo!


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Penske e Keselowski, trattative in vista?

Roger Penske è stato oggetto di un’intervista – molto esaustiva – da parte dell’Assiociated Press. In questa occasione, “The Capitain” ha parlato del vaccino anti Covid (che ha appena fatto) e del lavoro per riempire le tribune d’Indianapolis per la 500 miglia. E ha anche parlato, un po’ a sorpresa, di Brad Keselowski. Con il 37enne Roger ha un contratto che scade a fine anno, ma ha lasciato intendere di voler incontrarsi con lui già subito per proporgli il rinnovo. “Non vedo perché non dovremmo continuare“, ha detto. Roger ha inoltre espresso il desiderio di vedersi di persona, evitando le telefonate o le videoconferenze via Zoom che non ama. Da parte di Brad non ci sono risposte, ma è assai probabile che le due parti alla fine giungeranno ad un accordo.

Le gare dalla Xfinity e della Truck

Ad Atlanta, oltre alla Cup, hanno corso sia la XFinity che la Truck Series. Cominciamo con quest’ultima, dove a dominare è stato Kyle Busch. Il pilota e team owner ha dominato la scena, conducendo 103 dei 130 giri in programma. Ha giusto lasciato le vittorie delle due stage al suo pilota John Hunter Nemechek, per ragioni di classifica, per il resto si è preso tutto. Nemechek, dal canto suo, ha perso la seconda posizione nell’ultimo walzer di pit stop, facendosi superare da Austin Hill. Bill Lester, al suo ritorno in pista dopo 15 anni, ha concluso al 36esimo posto, e doppiato. Non ci sono stati incidenti nel corso della gara.


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Nella XFinity, invece, Justin Allgaier spezza la maledizione del Junior Motorsport con una bella vittoria. “Little Gator” ha approfittato di un errore di Martin Truex Jr, (rientrato una tantum nella serie della quale ha vinto due titoli), penalizzato per aver superato il limite di velocità ai box. Justin è stato poi bravo a contenere la rimonta del campione Cup 2017, prendendosi così la prima vittoria stagionale. La gara è segnata da un incidente multiplo alla fine della Stage 1, che ha coinvolto due attori protagonisti come Brett Moffitt e Brandon Jones. Altro attore di questo sabato è stato Noah Gragson, ma ne parliamo più avanti. Intanto, il ragazzo di Las Vegas ha chiuso quarto, dietro al figlio d’arte Harrison Burton.

Un mondo migliore

Avevamo detto che Roger Penske si è vaccinato contro il Covid. A questo proposito, la NASCAR pare intenzionata a fare la sua parte, partecipando ad una campagna mediatica di sensibilizzazione. L’amministrazione del presidente Joe Biden sta chiedendo aiuto alle associazioni no profit per convincere sempre più persone a vaccinarsi. Proprio oggi la Covid Collaborative, associazione nata appositamente per lo scopo, ha presentato il suo piano di comunicazione che prevede spot da trasmettere in TV e sui social media. La NASCAR potrebbe partecipare alla diffusione di questi messaggi, coinvolgendo i piloti, i team e persino i circuiti, i quali ospitano i capannoni per la vaccinazione di massa. La campagna vaccinale negli Stati Uniti sta procedendo velocemente, al ritmo di due milioni e mezzo di persone al giorno.

L’altro protagonista della settimana oltre a Keselowski e Penske

E concludiamo il notiziario, come promesso, con Noah Gragson, ormai diventato il “bad boy” della XFinity Series. Il pilota di Las Vegas ne ha combinata un’altra delle sue, coinvolgendo questa volta Daniel Hemric. Nel corso della gara di Atlanta, Gragson ha fatto marcia indietro, urtando e ostacolando Hemric. A fine corsa, Daniel ha espresso il suo disappunto…prendendolo a cazzotti! Alla fine, Noah è stato convocato dalla NASCAR, la quale però ha deciso di non sanzionarlo. Dalla revisione dell’episodio è emerso che Gragson non ha arretrato per ostacolare Hemric, ma per rimediare ad una sistemazione non idonea sulla sua piazzola. L’impedimento dunque era involontario. Tutto è bene quel che finisce bene? Forse. Ma intanto la lista dei nemici del numero 9 si allunga…