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I segreti della Suzuki GSX RR (video)

Vi siete mai chiesti come funziona una MotoGP? La Suzuki viene incontro alla nostra curiosità, pubblicando sul proprio canale YouTube un video esplicativo dei mille segreti della GSX RR. Con un “presentatore” d’eccezione: il campione del mondo MotoGP Joan Mir! E si tratta di una mossa logica: chi meglio del veloce maiorchino può svelare tutti i trucchi della moto con cui ha trionfato nel 2020? Ma adesso, bando alle ciance, e andiamo a conoscere più da vicino una tra le moto più veloci e tecnologiche del globo.


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Quali sono i segreti della Suzuki GSX RR?

Nel video Mir spiega soprattutto le strategie attuabili sulla moto. Su entrambi i semimanubri vi sono due pulsantiere, ognuna con funzioni differenti. Sul lato sinistro, troviamo un pulsante giallo ed uno rosso, che consentono di attivare fino a quattro mappature differenti. Con il giallo si azionano mappe più “dolci”, con il rosso quelle più “cattive”. Ciascuna di queste mappature può essere regolata ai box, con l’ingegnere di pista che collega la centralina al computer e basandosi sulle richieste del pilota. Sul semimanubrio destro vi sono quattro pulsanti diversi: uno per il limitatore di velocità ai box, uno per la luce rossa per il bagnato, e altre due per cambiare la “pagina” del display.

Serbatoio personalizzato

Un altro tratto tipico della MotoGP è il serbatoio. Essendo che il “guscio” esterno di esso deve contenere le gambe del pilota, le case tendono a sagomarlo in base alle sue esigenze. Come spiega Mir nel video, il principio è permettere al conduttore di stare comodo sulla moto: più è comodo, più va forte. Attorno al serbatoio vengono solitamente applicate delle superfici aderenti, per non far scivolare troppo le gambe e dare al pilota il “contatto” giusto con il mezzo. Anche questi “velcro” sono personalizzati: è il pilota che decide dove e come applicarli.

Il video mostra inoltre alcuni dettagli tecnici della Suzuki. Come ad esempio le alette, elemento ormai imprescindibile della MotoGP. Le winglets, che appaiono in bella mostra ai lati del cupolino, consentono di ottenere un maggiore carico aerodinamico, che riducono la tendenza all’impennata evitando troppi interventi dell’elettronica. Altro componente fondamentale sono i freni, realizzati in carbonio. Per farli funzionare al meglio occorre “scaldarli” fino ad una temperatura di 400 gradi. Questa e altre chicche le trovate sul video, che vi lasciamo qui sotto. Buona visione!

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione