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Il calcio femminile ha scelto il suo futuro: ecco la strategia di sviluppo

E’ stata presentata ieri nel tardo pomeriggio la nuova strategia di sviluppo del calcio femminile. Lo ha fatto il Presidente Gabriele Gravina in persona in collegamento con la trasmissione ‘Sky Calcio Women’. Il piano si inserisce tra gli obiettivi principali che la Federazione si è posta per il quadriennio appena iniziato. Vediamo quali saranno le strategie per raggiungerli da qui al 2025 iniziando dai numeri che fotografano lo stato attuale.

Quale crescita nel calcio femminile dal 2015?

Ci apprestiamo ad analizzare un fenomeno in crescita. I dati forniti dalla federazione parlano infatti di percentuali positive importanti a partire dalla stagione 2014-2015, fino a quella appena conclusa. Il dato che non viene comunicato però è quanto su questo abbia inciso il grande successo dei Mondiali francesi del giugno 2019. Una riflessione però che ci viene facilitata dall’indicazione record dell’incremento della presenza del calcio femminile sui media.

Dunque, dicevamo, oltre il 40% in più di tesserate di cui ben il 95% sono under 15. Stratosferico il 197% di aumento del numero dei tecnici donne di nuovo tesseramento. Dal 2016, l’interesse per il campionato di serie A femminile è andato oltre il 100%. E poi il boom dei Mondiali. 7 milioni 230 mila spettatori per Italia-Brasile trasmessa sul primo canale RAI, 193 mila nuovi follower sui social e l’hashtag #RagazzeMondiali a spopolare su Twitter.

A questo punti stabilire gli obiettivi non può non andare in continuità con quanto accade e il piano strategico prevede di aumentare ancora del 50% il numero delle calciatrici in erba, portare le nostre squadra ad ottenere risultati in campo internazionale, far crescere la comunità e l’interesse intorno a questo sport ma soprattutto arrivare ad introdurre e sostenere adeguatamente il professionismo almeno per le calciatrici della massima serie.

Forse la parte più ambiziosa sarà riuscire ad aprire le porte al mondo del calcio femminile, indiscriminatamente, abbattendo tutte quelle barriere mentali che, non si può negare, lo hanno avvolto in passato pagandone ancora oggi il retaggio. Si dovrà essere così bravi da dare la possibilità a ciascuna bambina che lo desideri di avvicinarsi e giocare a calcio senza sentire la pressione di iniziare a fare qualcosa di ‘sbagliato’ perché donna. E la maggior parte delle calciatrici di serie A, possiamo dire, sono radiose testimonial, di come il calcio possa essere giocato bene, ad alti livelli, senza nulla da invidiare agli uomini risultando, consentiteci di dire, anche più divertente e vero.

5 priorità strategiche

La Federazione ha quindi indicato 5 priorità strategiche per il calcio femminile:

  1. Immagine e visibilità
  2. Partecipazione
  3. Club e competizioni
  4. Squadre nazionali
  5. Commerciale

Verranno realizzate pertanto iniziative di marketing per migliorare l’immagine, si lavorerà per rimuovere le barriere sociali, si creerà una nuova struttura per lo svolgimento dei campionati al fine di migliorare tutte le competizioni, focus sulle nazionali per consentire sviluppo e performance delle atlete e infine inizierà un lavoro di valorizzazione anche commerciale per garantirne maggiore e migliore visibilità.

Partner di alto livello

Ovviamente lo sguardo non poteva che orientarsi verso la scelta di partner di alto livello sia commerciali che mediatici che porteranno la loro esperienza e ci auguriamo il loro entusiasmo per realizzare quanto il piano vuole raggiungere lavorando a testa bassa per i prossimi 4 anni. Una sfida tutta da seguire a partire dal nuovo claim ‘Il nostro domani, ora’ che, secondo quanto dichiarato da Gravina durante il collegamento televisivo:

Non è solo uno slogan. E’ la frase che esprime al meglio lo sviluppo del calcio femminile in Italia e, allo stesso tempo, l’importanza che la Federazione Italiana Giuoco Calcio riconosce al movimento. Una considerazione che si manifesta nel concreto, con il supporto quotidiano a tutti i protagonisti del sistema, dalle calciatrici ai club, senza dimenticare nessuno. Auspico che l’Italia, dopo la finale di UEFA Women’s Champions League che il prossimo anno si disputerà a Torino, possa presto candidarsi ad ospitare un evento internazionale ancora più grande”.

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