― Advertisement ―

spot_img

Giro Romandia 2024: percorso e start list

Dal 23 al 28 aprile si svolgerà il Giro Romandia 2024, prologo al Giro d'Italia, giunto alla settantasettesima edizione. La corsa elvetica sarà articolata...
HomeCalcioIl calcio piange Sinisa Mihajilovic

Il calcio piange Sinisa Mihajilovic

Un grave lutto scuote tutto il mondo sportivo e in particolare il calcio che piange Sinisa Mihajilovic, morto all’età di 53 anni, dopo aver combattuto per tre anni contro la luecemia. Le cure e il trapianto di midollo sembravano aver riacceso le sue speranze di vita, ma poi le condizioni di salute si sono poi progressivamente aggravate fino alla terribile notizia di quest’oggi.

IL CALCIO PIANGE SINISA MIHAJILOVIC: L’ ANNUNCIO DELLA FAMIGLIA

Sono stati i familiari più cari ad annunciare la scomparso del tecnico serbo: “La moglie Arianna, con i figli Viktorjja, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikjoria e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajilovic. Un uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una terribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Professor Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.

IL CORDOGLIO DELLA LEGA CALCIO

La Lega Serie si è stretta attorno al dolore per la scomparsa del tecnico serbo: “La Lega Serie A è profondamente addolarata per la morte di Sinisa Mihajilovic, icona di calcio e di vita. La sua classe purissima come calciatore e allenatore, la sua forza e la sua umanità sono un esempio che lascia un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale”.

LA CARRIERA DI SINISA MIHAJILOVIC

Nato il 20 febbraio del 1969, Mihajilovic approda, dopo un paio di esperienze nelle categorie minori, alla Stella Rossa con la quale conquista, da protagonista, due campionati jugoslavi, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. La Roma decide di portarlo in Serie A dove rimane per due stagioni, per poi trasferirsi alla Sampdoria, nella quale l’allora tecnico Eriksson lo trasforma da centrocampista esterno a difensore centrale, ruolo che alla Lazio gli consentirà di vincere uno Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Supercoppa europea e una Coppa delle Coppe. Termina la carriera all’Inter dove vince un altro scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, realizzando in totale oltre 100 gol.

Nel 2006 si ritira e intraprende la carriera di allenatore al fianco di Mancini all’Inter. Esordisce da primo sulla panchina del Bologna nel 2008, pri.a di guidare Catania, Serbia, Sampdoria, Milan, Torino, ed infine di nuovo Bologna, dove sostituisce Filippo Inzaghi e annuncia la terribile scoperta della malattia nel 2019.

Addio a Freddy Rincon: la Colombia e il Napoli piangono la loro ex stella