Dopo la cancellazione del Gran Premio del Giappone, il calendario della F1 rischia di perdere altri tracciati nel finale di stagione. La situazione sanitaria per ora resta sotto controllo ma non è da escludere una rivoluzione del calendario.
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Il calendario della F1 sarà nuovamente modificato?
Il GP di Suzuka ha dato ancora una volta prova di come la pandemia sia un avversario temibile anche per la F1. Il tracciato nipponico, si aggiunge alla lista dei circuiti cancellati a causa della precaria situazione sanitaria. La F1 aveva inizialmente proposto un calendario da 23 gare ma ora la federazione sarà nuovamente costretta a rivedere i suoi piani. I gran premi europei hanno contribuito a rendere emozionante la prima parte della stagione ma l’incertezza ora si sposta sui gran premi in Medio Oriente e nel continente americano. Suzuka rappresentava l’unica tappa in Oriente della F1 a causa della cancellazione del Gran Premio di Singapore. Anche il circuito nipponico però non ha retto e sarà assente per il secondo anno consecutivo dal calendario della F1. Una brutta notizia anche per la Honda che non potrà esibire il suo motore per quella che sarebbe stata l’ultima gara in casa in F1 prima di ritirarsi dalla scena.
Regna l’incertezzza
Per il momento, la F1 non ha ancora annunciato un cambio di programma. Restano dunque in calendario il GP d’Australia e il Gran Premio di Turchia. L’incertezza però riguarda specialmente gli appuntamenti nel continente americano. Messico e Brasile, nonostante la conferma dello svolgimento delle gare, restano sotto controllo da parte della F1 che non esclude improvvisi cambi di programma. Tuttavia, alcuni circuiti europei potrebbero non essere disponibili o adatti per le ultime gare della stagione. E’ possibile dunque che Liberty Media decida di ridurre il numero di gare o di creare un doppio appuntamento finale tra Jeddah e Abu Dhabi.
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