Sarà perchè la mancanza del calcio giocato comincia a farsi sentire prepotentemente. Ma l’argomento che più viene trattato, in questi giorni, riguarda le sorti del calcio femminile in Italia. Mentre le calciatrici imperversano sui social con contest, sfide, allenamenti casalinghi e messaggi speranzosi, gli addetti ai lavori e il mondo dei media si interroga su cosa avverrà nel dopo emergenza covid.
La crisi economica e il calcio
E’ chiaro che la crisi economica che il Paese sta vivendo non potrà risolversi domani. Ed è altrettanto evidente che tutti i settori saranno interessati compreso il mondo dello sport e quindi anche il calcio. Sono già state avanzate proposte e richieste di aiuti. Stipendi decurtati e mancati incassi tanto per ricordarne alcune. Se il calcio maschile dichiara di essere in difficoltà, con tutta la mole di soldi che in genere smuove, situazione non migliore si può ipotizzare per il calcio femminile.
Confortano le dichiarazioni degli organi internazionali riguardo la volontà di mantenere il focus sulla crescita e l’evoluzione del settore anche in campo internazionale con l’aumento dei fondi comunicato dalla FIFA a supporto del quadriennio in corso. Così come l’attenzione alla nuova programmazione dei campionati europei che avrebbero dovuto svolgersi nel 2021. Data la concomitanza con altri grandi eventi internazionali come Olimpiadi ed europei maschili, si è cercato di posticipare in un periodo in cui tutta l’attenzione fosse rivolta alla kermesse femminile.
Più volte è intervenuta sul tema nelle scorse settimane la Coach Milena Bertolini, sollecitando interventi volti a consolidare il grande successo iniziato con le belle prestazioni mondiali dell’estate scorsa, le 6 vittorie su 6 incontri nella fase di qualificazione europea e l’avvincente parte di campionato. Fino a prima della chiusura ben tre squadre erano ancora in lotta per conquistare il secondo posto e tentare la rincorsa verso la solitaria Juventus.
Il parere di Antonio Cincotta
Parla di problema culturale Antonio Cincotta, allenatore della Fiorentina Women, intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera. Sul futuro del calcio femminile: “Io ho fatto un’importate esperienza negli Stati Uniti. Devo dire che il problema culturale c’è, ci sono delle differenze sul calcio femminile in Italia che vanno eliminate. Penso che il calcio femminile sia un bell’esempio di integrità, ci sono tante donne e uomini che lavorano insieme”
Ha poi proseguito “Per anni si è mantenuto il calcio femminile in uno stato di amatorialità totale. Oggi parliamo di garanzie, di tutele, di ammortizzatori sociali e se lavori nel calcio femminile oggi è molto difficile ipotizzare un futuro. Non dobbiamo fermarci a ragionare su grandi club come Juventus, Fiorentina, Roma, Milan, Inter. Il calcio femminile ha bisogno anche della sua base, del settore giovanile, e che almeno 15-18-20 squadre possano proiettarsi a un livello alto per fare sì che la Serie A e la Serie B siano campionati appetibili in termini di prestigio e di competitività“