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Il peso del nuovo motore di Leclerc

Il GP di Sochi è il GP delle penalità. Dopo Max Verstappen e Charles Leclerc, anche Valtteri Bottas ha cambiato motore, e scatterà dal fondo. Ma quella che ci interessa è l’unità di Charles, la quale adotta componenti che fanno parte del programma di sviluppo 2022 (il motore Superfast). Al Cavallino parlano già di miglioramenti, ma di quanto? Cerchiamo di scoprirlo.

Quanto vale il nuovo motore di Leclerc?

A Sochi, Charles ha montato una Power Unit tutta nuova, dotata di un sistema ERS che funge da base per il propulsore Superfast. L’unica cosa che non cambia è la MGU-K, il sistema di recupero cinetico, che è lo stesso dell’unità numero 3. La batteria e l’MGU-H sono le due componenti chiave, che danno idea di un sistema ibrido in parte rinnovato. La Ferrari non si sbilancia sul guadagno di potenza, che alcuni ipotizzano tra gli 8 ed i 10 CV. Poca roba, si potrebbe dire, ma non è questo il punto: quello che conta è l’efficienza energetica della batteria, che consente una maggiore accelerazione.

La batteria si mette “a dieta”

Spieghiamo: l’ERS è un surplus di potenza che il pilota attiva quando deve accelerare, fare il tempo o un sorpasso (o difendersi da un attacco). Il limite di recupero della MGU-K è di 2 MJ al giro, ma la batteria non è in grado di accumularli tutti: una parte di questi MJ viene dispersa sotto forma di calore. Si può comunque lavorare per perderne il meno possibile, ed è quello che ha fatto la Ferrari. Con un accumulatore che “mangia” meno, il pilota ha più energia per uscire meglio dalle curve. Inoltre, la nuova MGU-K riceve energia in maniera più costante dalla MGU-H, riducendo il fenomeno del clipping, cioè l’esaurimento improvviso della spinta extra. Pare che le novità funzionino: dai dati raccolti da Matteo Bobbi per Sky si vede come Leclerc abbia un’accelerazione migliore rispetto a Carlos Sainz, che adotta ancora la Power Unit 3. La velocità di punta è identica per entrambi, ma in uscita di curva Charles ha un gran vantaggio su Carlito, anche di 10 Km/h. Insomma, da questa prima analisi, sembra che la Ferrari abbia intrapreso la direzione giusta per recuperare il gap da Mercedes e Red Bull. Ma c’è ancora tanta strada da fare, ed il 2022 si avvicina. Ma se il buongiorno si vede dal mattino…


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