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Il ritorno di Carl Edwards e altre notizie interessanti della NASCAR

Bentornati al notiziario settimanale della NASCAR, che oggi è incentrato sulla figura di Carl Edwards. L’ex pilota infatti potrebbe ritornare in pista! Tra un po’ vi spieghiamo come e perché. Questa e altre notizie dalla quattro ruote, coperte e ruggenti, andranno in onda ora su questo canale. Allacciatevi le cinture: si parte!

Carl Edwards ritorna in NASCAR?

Il protagonista di questi giorni è stato Edwards, che è stato intervistato dal suo ex collega, oggi analista per la Fox, Bobby Labonte. Alla domanda se aveva il desiderio di tornare a guidare, l’ex campione della XFinity Series ha risposto in maniera affermativa. “Ci ho pensato per un po’“, ha detto, “Mi manca molto guidare. Mi mancano i fan. Non mi manca il calendario, ma un rientro una tantum sarebbe molto divertente“. Nell’intervista, Edwards ha anche lasciato intendere che un suo eventuale ritorno sarebbe su un circuito stradale, che ha sempre amato. O in alternativa, su un ovale, a patto che la NASCAR aumenti la potenza e riduca il carico aerodinamico.

Classe 1979, originario del Missouri, Carl Edwards ha vinto il campionato NASCAR XFinity nel 2009. Ha sfiorato il titolo Cup nel 2011 e nel 2016, correndo per Roush e Gibbs rispettivamente. Si è ritirato nel 2017, per dedicarsi alla sua fattoria e alla famiglia. E a proposito di famiglia, Carl ha risposto alla domanda sull’opinione della moglie, a proposito di un suo ritorno in pista. “Acconsentirebbe“, ha detto, “perché mi porterebbe fuori di casa“.

Dirt Track Next Gen

Ora cambiamo argomento. La NASCAR è reduce dal grande successo della gara di Bristol in versione sterrata, a tal punto da riconfermarla nel 2022. Ma c’è un problema che si chiama Next Gen Car. La nuova vettura non è mai stata sviluppata né testata per lo sterrato, è una buona idea farla correre in quell’ambiente? Secondo i team, la nuova vettura non è adatta al dirt track, e sarebbe meglio impiegare quella attuale. Ne è convinto, ad esempio, Justin Marks, titolare del Trackhouse Racing. “Sarebbe come fare mud bogging con una Indycar“, ha detto. Il mud bogging è una disciplina, popolare negli USA e in Canada, in cui bisogna percorrere la maggior distanza possibile in un percorso fangoso. Ce la vedete una monoposto sfrecciare in mezzo ad una palude?

A proposito di piloti NASCAR, oltre a Carl Edwards

Tornando ai piloti, abbiamo diverse notizie a riguardo. La prima è la fine del calvario di Mike Wallace, il quale è stato finalmente riabilitato. Il pilota veterano aveva subito all’inizio dell’anno una sospensione per una presunta frase razzista, di cui però non si è mai saputo nulla. Non sono serviti due ricorsi ad evitare la squalifica, ma per fortuna ora è finita. Altro pilota al centro dell’attenzione è James Davison. L’australiano rinuncerà quest’anno alla 500 miglia di Indianapolis per concentrarsi sul programma parziale nella Cup Series. Al suo posto, il team di Rick Ware (da quest’anno partner di Dale Coyne in IndyCar) schiererà per Indy Cody Ware, figlio di Rick, e pilota full time nella Cup Series.


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Test sul bagnato

Concludiamo il nostro notiziario con il test di pneumatici organizzato a Martinsville, in cui si è provata la mescola rain su un tracciato bagnato. Le impressioni sono positive, sia da parte del pilota che ha eseguito il collaudo (Kyle Larson) sia da parte della NASCAR e della Goodyear. Vedremo gare ovali sotto la pioggia in futuro? Ulteriori dettagli in questo articolo. Grazie per averci seguito, alla prossima settimana.


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