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Napoli sempre in testa: ora il turno infrasettimanale

Napoli sempre in testa al Campionato. La squadra di Spalletti vince a Bergamo, su un campo difficilissimo, anche senza il georgiano Kvaratskhelia. Il Milan...
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In cima solo la Dea riesce a volare

Delle fantastiche quattro del nostro Campionato, solo l’Atalanta coglie il risultato pieno. Eppure la sola Dea era andata sotto per una rete a zero. Mentre Juve, Inter e Napoli, su Lecce, Parma e Spal, erano tutte partite con il vantaggio dei gol di Dybala, Candreva e Milik. La straripante vittoria della squadra di Gasperini, contro l’Udinese per 7-1, consente così ai bergamaschi di accorciare su juventini e interisti e di allungare sul Napoli, che incontrerà già mercoledì al San Paolo, nell’anticipo del turno infrasettimanale alle ore 19.

L’Atalanta di Gasperini rimane la realtà più bella del nostro calcio

Che i bergamaschi stiano sfigurando in Europa dispiace un po’ a tutti. Ma nella nostra Seria A la squadra di Gasperini sta detronizzando chiunque gli capiti sotto tiro. Da qualche settimana, in Italia, qualsiasi avversario, stia incontrando l’Atalanta, dopo la prima frazione di gioco, si trova già sotto di un paio di reti. Ieri al 45′ la Dea vinceva per 3-1 sull’Udinese. Sabato scorso al 33′, la Lazio soccombeva in casa all’Olimpico per 3-0. Poi la domenica prima della sosta, il Lecce a Bergamo chiudeva il p.t. sotto di due reti. E la settimana precedente, a Reggio Emilia, il Sassuolo si trovava addirittura sotto di quattro reti, dopo poco più di una mezz’ora di gioco. Numeri strabilianti, questi dell’Atalanta. Numeri che fanno venire il capogiro a chiunque li guardi.

Ora la squadra di Gasperini si trova a soli tre punti dal vertice. Le prime due che insegue le deve ancora incontrare. La Juventus la affronterà la tredicesima giornata, a Bergamo, il pomeriggio del 23 novembre. Mentre all’Inter andrà a far visita l’ultima giornata del girone di andata, nelle prime settimane del 2020. Sinceramente da questa squadra ci possiamo aspettare di tutto. Che dopo 35 anni uno scudetto possa finire di nuovo appiccicato sulle maglie di una città che fa solo provincia, ormai non è più un sogno, ma una speranza che si può realmente coltivare.

La Juve di Sarri inciampa nel Salento

Ad inizio stagione, se qualcuno avesse detto che due dei quattro punti persi dalla Juve in Campionato, nelle prime nove giornate, fossero stati quelli con il Lecce, chiunque gli avrebbe riso in faccia. Ma la formazione di Liverani si sta dimostrando una compagine di ottima caratura e se anche loro non si affrontano con la massima tensione agonistica, non sono avversari facili da superare. C’è da dire che in Salento, i bianconeri avrebbero meritato ampiamente la vittoria, per la mole di gioco sviluppata, ma fatto sta che i tre punti non sono arrivati. L’impressione che dà questa Juve di Sarri, è che sembra non voglia infierire sull’avversario di turno. In tutte le partite sin qui disputate dalla Juve, a parte la gara di Firenze, i bianconeri hanno sempre mostrato una netta superiorità sul rivale incontrato. Ma a parte contro il Napoli e l’Inter, gli uomini di Sarri non hanno mai dato traccia di volere vincere ad ogni costo la gara. Che siano i più forti nessuno lo mette in dubbio. Ma nella Serie A di quest’anno, dove non vi è un campo che sia facile da espugnare, vedi Lecce, Ferrara… se non si gioca sempre con la giusta determinazione, si rischia davvero di tornare a casa con il bottino mezzo vuoto.

L’Inter di Conte deve fare quello scatto di maturità

Dopo avere saputo che la Juventus non aveva colto il risultato pieno a Lecce, l’Inter doveva vincere in casa contro il Parma. Siamo solo alla nona di giornata di Campionato, ma i nerazzurri hanno perso una buona occasione per mettere pressione alla propria maggiore antagonista. Vogliamo ricordare che rispetto alla prima stagione disputata da Spalletti, quest’Inter di Conte non sta viaggiando più forte. Rispetto a quell’annata 2017/18, ora ha un punto in meno, anche se cinque segnature in più. A poco meno di trenta giornate dalla fine del Campionato, questo vuole dire poco. Ma conoscendo l’ambiente nerazzurro, è importante che la squadra sappia tenere il passo della capolista, perché poi è un attimo abbandonarsi al negativismo, quando i risultati magari non arrivano e poi non si riesce più a controbattere ai colpi dell’avversario. Se invece si acquistasse qualche margine di vantaggio, questo consentirebbe di guardare al futuro con maggiore fiducia. L’Inter come ha detto anche Conte, nel dopo gara contro il Parma, ha una rosa ristretta, dunque è possibile, giocando più o meno con gli stessi giocatori, che in futuro la squadra potrebbe subire un calo nel rendimento del proprio gioco.

Se l’ex c.t. della nazionale azzurra saprà tenere salda la squadra, l’Inter a maggio sarà ancora lì a contendersi il titolo, altrimenti sarà la solita annata in attesa della prossima, nella speranza che si torni a essere competitivi.

Il Milan sembra non guarire nonostante la cura Pioli

Il cambiamento di Pioli, non ha dato ancora i frutti sperati in Casa Milan. In due partite con il tecnico ex viola sulla panca rossonera, è arrivata la miseria di un punto. Ieri il Milan non ha demeritato sul piano del gioco e dell’agonismo, ma dalla trasferta di Roma, contro la squadra di Fonseca, è tornato senza una piva nel sacco. I punti in classifica rimangono appena 10, come quelli di un’Udinese, modestissima compagine del nostro Campionato. Sui rossoneri ha accorciato il Genoa che sabato sera, nell’anticipo contro il Brescia, ha vinto la sua seconda partita della stagione. Per Thiago Motta era l’esordio sulla panchina del grifone. Il lavoro che dovrà realizzare l’ex nazionale italiano, è quello di trovare l’assetto di una squadra. Per la partita contro le rondinelle, il brasiliano, naturalizzato italiano, ha completamente cambiato la pelle al Vecchio Grifone. Ha fatto debuttare il tedesco-turco Gumus, a fianco di Pinamonti, poi ha rispolverato Cassata al centro del campo. Nella ripresa ha poi fatto tre cambi Agudelo per Radovanovic, Kouame per Gumus e Pandev per Lerager. Risultato? Tutti e tre sono andati a segno nel 3-1 contro il Brescia. Quando si dice per eufemismo, essere nati sotto il segno di una buona stella.