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Joan Mir: i consigli di Kevin Schwantz

Oltre a Valentino Rossi, c’è un altro pilota nel cuore di Kevin Schwantz, ed è Joan Mir. Il motivo sta che il giovane maiorchino è un pilota di quella Suzuki a cui lo statunitense è rimasto legato fin dagli inizi della sua carriera. Schwantz, campione del mondo 500 del 1993, ha seguito l’inizio di stagione del numero 35, che approccia il 2021 da iridato in carica. In un’intervista per il podcast “Tank Slappers” di Motorsport Network, il texano dice la sua sulle prime gare di Joan, e ammette che si aspettava qualcosina di più dal pilota classe 1997.


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Cosa consiglia Kevin Schwantz a Joan Mir?

Secondo l’ex numero 34, Mir deve vincere almeno una gara in questo inizio di stagione. La ragione sta nella pressione di essere il campione del mondo in carica, che può essere alleviata salendo sul gradino più alto del podio. È vero che Mir ha migliorato il suo rendimento nella prima parte di stagione (nel 2020 aveva raccolto 11 punti nei primi 4 GP, adesso ne ha 49), ma manca il colpo del KO, quello che fa capire agli avversari che sei presente. “Sicuramente questo non è l’inizio che Joan sperava“. ha detto Schwantz. “Ma se si guarda a come è andata la scorsa stagione, possiamo vedere che non ha realmente brillato fino a metà. Da metà stagione in poi, sia lui che Alex (Rins) hanno iniziato a stringere e la situazione è cambiata. Forse Joan è un altro di quei piloti che stanno sentendo la pressione. Sappiamo tutti il peso che può avere un titolo mondiale sulla schiena“.

Un precedente che può insegnare

La visione di Kevin viene dalla sua esperienza personale. Anche lui, come Mir, ha sentito la pressione del “mondiale in ballo”, quando ha corso nel 1993. “E’ stato molto difficile per me e sono sicuro che la pressione stia influenzando anche Mir“, ha proseguito l’ex pilota di Houston. “Penserà ai problemi che ha in qualifica, anche se sa che può recuperare posizioni alla domenica“. Ma siccome a tutto si può rimediare, Schwantz ha già pronto il suggerimento che aiuterà Mir a mostrare quello che vale. “Quello che deve fare è superare quella barriera di due o tre posizioni da recuperare alla domenica e vincere una gara, o almeno lottare per vincerla“. Consigli preziosi da chi la sa lunga. Siamo sicuri che Joan avrà “preso nota”, e che lotterà lì davanti, nelle posizioni in cui merita di stare.


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Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione