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Johann Zarco penalizzato, partirà dalla pit lane

Johann Zarco è stato penalizzato. Lo comunica questa mattina la Race Direction, alla fine di una lunga consultazione iniziata ieri. Il francese del team Avintia Racing è considerato responsabile del grave incidente in cui ha tamponato Franco Morbidelli, nel corso del GP d’Austria di settimana scorsa.

Nella gara della Stiria, che si svolge sullo stesso circuito, Zarco dovrà partire dalla pit lane. Sempre che riesca ad ottenere l’idoneità medica per correre.

Johann Zarco penalizzato per i fatti di Zeltweg

La vicenda nasce con il terribile contatto del decimo giro dello scorso GP d’Austria. Zarco aveva superato Franco Morbidelli, eseguendo una traiettoria larghissima alla staccata di curva 3. Il “Morbido” è risucchiato dalla scia, e non riesce ad evitarlo. Il botto è così tremendo che le due moto attraversano la pista, sfiorando Valentino Rossi e Maverick Vinales di pochi centimetri. La tragedia è evitata per un pelo!

Seguono polemiche e accuse, a volte persino esagerate, nei confronti di Zarco. Il francese prova a difendersi, respingendo le definizioni di “pazzo” e “pericoloso” che gli piovono addosso. Nel frattempo, scopre di avere uno scafoide rotto, e viene in Italia per farsi operare.

La direzione gara decide d’intervenire, anche se con colpevole ritardo. In data di ieri, Johann e Franco sono convocati dal collegio dei commissari, di cui fa parte anche l’ex campione del mondo di 250 e 500 Freddie Spencer. I due vengono sentiti per tutto il pomeriggio, fino alla decisione finale, che arriva questa mattina.

Zarco, dunque, dovrà partire dalla pit lane, ammesso che possa partire. Infatti, nel pomeriggio deve sottoporsi alla visita d’idoneità dal dott. Charte, il medico della Dorna. Ha già saltato la FP1, non ci sarà neanche nella FP2.

Modifiche al tratto incriminato

Nel frattempo, la Safety Commission ha deciso di apportare delle modifiche al tratto dov’è successo il fattaccio. Per prima cosa, la zona dell’air fence è stata estesa nella zona esterna di curva 3, per creare un blocco. L’idea è quella di evitare il più possibile che la moto, o il pilota, “rimbalzi” verso la pista, creando situazioni di estremo pericolo.

Si tratta di una soluzione “d’emergenza”, che non lascia troppo tranquilli i piloti. A onor del vero, il Red Bull Ring è sotto l’indice dei corridori dalla sua reintroduzione, nel 2016, per la sua eccessiva velocità. Non si esclude interventi più invasivi nel prossimo futuro, soprattutto in curva 3, posta all’indice per la sua pericolosità.