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KTM e la MotoGP, nel 2021 obiettivo mondiale

La KTM ha uno scopo preciso in questo 2021 appena sbocciato: vincere la MotoGP. E’ quanto ha ribadito il boss della casa austriaca Stefan Pierer, nel corso di un’intervista rilasciata al sito tedesco Speedweek. Il manager, il cui gruppo possiede i marchi KTM, Husqvarna e Gas Gas, è molto soddisfatto di quanto ottenuto dalla squadra ufficiale e dai satelliti di Tech 3 nel 2020, ma sente che è il momento di fare il salto di qualità.

Ci sono voluti sette o otto anni per ottenere la nostra prima vittoria assoluta al rally Dakar e anche nel campionato statunitense Supercross“, ha detto Pierer. “Non ci arrenderemo finché non avremo vinto anche la MotoGP“.

Nel 2020 la KTM ha concluso il mondiale MotoGP al terzo posto nel campionato costruttori, con tre vittorie. Brad Binder ha conquistato il Gp della Repubblica Ceca, mentre Miguel Oliveira ha portato a casa il round della Stiria e la tappa finale di Portimao.

KTM MotoGP, un 2021 al top grazie alla Suzuki?

Nell’intervista, Pierer ha anche detto una cosa curiosa. Il patron di KTM ha infatti dichiarato di essersi ispirato alla Suzuki, per pianificare l’ingresso del marchio di Mattinghofen nella classe regina. Dopo il rientro nel 2014, la casa di Hamamatsu ha puntato sui giovani, sviluppando una rivoluzionaria GSX-RR a motore 4 cilindri in linea. Nel 2016 ha vinto il primo GP con Maverick Vinales, e quattro anni dopo, è arrivato il mondiale con Joan Mir.

Nel 2016 la Suzuki ha fatto uno step importante per aumentare la potenza del suo motore. Ne ha inviato il progetto alla Pankl, azienda austriaca di cui Pierer è azionista. E forse, questa esperienza ha permesso alla KTM di crescere in fretta. Anche se, va notato, gli austriaci hanno preso una strada diversa rispetto ai giapponesi.

Il motore della RC16 è un V4, che fino all’ultimo ha beneficiato delle concessioni. C’è poi il telaio in acciaio, tanto bistrattato ma che si sta rivelando efficiente. Grazie anche alla “cura” miracolosa di Daniel Pedrosa.

Il fallimento non è contemplato

Il titolo del paragrafo è una frase che viene erroneamente attribuita a Gene Krantz, il celeberrimo direttore di volo del programma lunare Apollo. Questa frase sembra calzare a pennello allo spirito di Pierer, che punta decisamente in alto. Se, da un lato, il direttore sportivo Pit Beirer e il team manager Mike Leitner invocano la prudenza, Pierer si sbilancia e non poco. O si vince o si vince: anche perché KTM ne ha le capacità.

Nel 2020 abbiamo raggiunto e superato i nostri obiettivi“, ha rimarcato Pierer. “Ora abbiamo una base tecnica che consente a più tipi di piloti di vincere e posizioni di vertice e, per la prima volta, offre anche migliori opportunità ai debuttanti, come hanno dimostrato Brad Binder e Iker Lecuona. Il nostro obiettivo per il prossimo anno è già: vogliamo lottare per il titolo mondiale – e vincerlo se possibile“.

Gli fa eco Hubert Trunkenpoltz, membro del CdA della KTM. Non si tratta di un membro qualunque, essendo il nipote di quel Erich Trunkenpoltz figlio di Hans, co fondatore della casa costruttrice (KTM è l’acronimo di Kronreif, Trunkenpoltz, Mattinghofen).

Sono d’accordo con Stefan Pierer: a un certo punto l’obiettivo è il titolo“, ha detto Trunkenpoltz. “In ogni caso, non è possibile prevedere quando ciò accadrà in questo settore, poiché il 2020 è stato chiaramente visto con queste tante sorprese. Siamo decisamente molto ben posizionati. Abbiamo tre piloti nella nostra formazione che hanno vinto gare la scorsa stagione, ovvero Oliveira, Binder e Petrucci“.