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La linea verde della Juventus: scelta inevitabile

I dirigenti bianconeri hanno scelto la strada del rinnovamento totale. Il progetto linea verde della Juventus è cominciato.

Scelta obbligatoria?

Sì. Dopo nove anni di vittorie era inevitabile una scelta del genere. Quello che sta avvenendo in casa Juventus è una sorta di presa di coscienza della fine di un ciclo quasi decennale, di conseguenza è naturale avviare un lungo processo di rinnovamento. Dopo la clamorosa batosta contro il Lione nell’ultima edizione della Champions League Agnelli è stato molto chiaro. Il presidente infatti aveva detto che la rosa dei bianconeri era la più vecchia in Europa. Urgeva dunque abbassare l’età media. Non a caso la Juventus, nell’ultima finestra di mercato, si è concentrata su profili giovani. Elementi su cui costruire qualcosa di solido. Anche la scelta di Pirlo non è senza logica. Sarri non era ben voluto dallo spogliatoio, a parte qualche elemento. Il nuovo allenatore ha meno punti rispetto al toscano, però ha più feeling e se si vuole costruire qualcosa di serio l’intesa tra le parti deve esserci.

Rovella e Reynolds confermano il progetto linea verde della Juventus

Un anno fa la Juventus chiudeva per Dejan Kulusesvki. In questi giorni Paratici sta chiudendo per Rovella, centrocampista classe 2001 del Genoa. Come se non bastasse i bianconeri sono vicini a Reynolds, terzino americano diciannovenne del Dallas Fc. Gennaio sarà un mese che vedrà la Juventus sondare il terreno per potenziali talenti. Uno sguardo al futuro dunque, magari evitando di farsi sfuggire potenziali crack. Il caso Haaland, a tal proposito, deve essere da monito. Il lancio di Frabotta e Portanova in prima squadra è un buon segnale di fiducia nei confronti della primavera bianconera. Negli ultimi anni i tecnici bianconeri hanno sfruttato poco le seconde squadre, preferendo magari adattare i giocatori a disposizione. Con Pirlo c’è stata un deciso cambio.
La sensazione è che la Juventus, con questo nuovo corso, voglia tornare al senso della progettualità un po’ smarrito dopo la finale di Cardiff.