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La riconfigurazione dell’Atlanta Motor Speedway e le altre nuove della NASCAR

Bentornati ad un’altra puntata del notiziario della NASCAR. Questa settimana abbiamo roba forte da raccontarvi, a cominciare con la ristrutturazione dell’Atlanta Motor Speedway. Come vedremo, questa notizia ha fatto discutere. Poi parleremo della Next Gen Car e di un top driver della XFinity Series alle prese con problemi fisici. Tutto questo è nelle prossime righe. Cominciamo!

Nuova configurazione per l’Atlanta Motor Speedway?

Domenica scorsa la NASCAR è tornata ad Atlanta, con un’altra gara spettacolare. Ma a fare notizia è stato soprattutto l’annuncio della riconfigurazione del tracciato da un miglio e mezzo. I proprietari della pista avevano già in programma di mettere un nuovo asfalto (l’attuale risale al 1997, e sta cadendo a pezzi!) e ne approfitteranno per rimettere mano alle curve. L’angolo di banking aumenterà, passando a 28 gradi dai 24 attuali. Questa modifica comporterà un restringimento del nastro di asfalto, sulla falsariga di quanto avviene adesso con il Charlotte Motor Speedway.

La notizia ha fatto scalpore tra i piloti, e non sono mancate le polemiche. Molti driver hanno lamentato il fatto di non essere stati interpellati per eventuali suggerimenti, mentre altri hanno mostrato scetticismo sull’efficacia delle nuove misure. Kyle Busch è stato il più duro, commentando con una battuta caustica: “la prossima gara sarà una m***a“. Austin Dillon è stato meno aggressivo, ma è dello stesso parere di Kyle. “Se cambi solo l’asfalto avremo delle belle gare qui“, ha detto al Charlotte Observer. “Non vogliamo un altro Texas o Kentucky qui“. Il malumore dei piloti non è solo contro il circuito ma anche contro la NASCAR: come ha sottolineato Denny Hamlin, i conduttori si sentono messi da parte. Sindacato in vista?


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Next Gen Car, allarme sicurezza?

L’altra notizia che ha scompaginato la settimana della NASCAR riguarda la Next Gen Car. Uno dei prototipi della nuova vettura è stato sottoposto ad un crash test con un manichino, avvenuto il 30 giugno scorso al Talladega Superspeedway. Ma secondo alcune voci, il test sarebbe andato male. Si racconta che il telaio sarebbe risultato troppo rigido, rendendo la vettura potenzialmente fatale per il pilota in caso d’incidente. La cosa ha messo agitazione tra i piloti, i quali hanno lamentato della mancanza d’informazioni da parte della NASCAR. Quest’ultima ha reagito mandando una memo in cui si chiariva che “L’analisi preliminare dei dati dei manichini indica risultati buoni e comparabili a confronto con altri dati di urti frontali“. Tutto a posto, insomma. Ma la preoccupazione dei driver (almeno per alcuni) rimane, e anche i team cominciano a spazientirsi. la Next Gen Car avrà un telaio di un unico fornitore, e sarà la NASCAR a distribuirlo. Ma non lo farà prima di aver completato i test, e le squadre si stanno arrabbiando perché sono già in ritardo. Le vetture dovranno essere pronte per febbraio, e resta sempre meno tempo per completare l’assemblaggio ed i collaudi necessari.

All’Atlanta Motor Speedway mancava qualcuno

Concludiamo il ricco notiziario con un’assenza di peso per la XFinity series. Alla gara della serie cadetta in quel di Atlanta mancava Michael Annett, sostituito da Austin Dillon. Il 35enne pilota del JR Motorsports ha saltato anche la gara Truck di Knoxville, dove è stato rimpiazzato da Chris Windom. Ma qual è il motivo della sua defezione? Semplice: Michael è infortunato! Qualche settimana fa si sarebbe fatto male in un allenamento. All’inizio sembrava niente di che, poi si è scoperto che la parte destra del femore aveva una frattura. Il pilota di Des Moines dovrà essere operato, e salterà la gara di questa settimana a Loudon. Josh Berry lo sostituirà sulla vettura numero 1. L’infortunio di Annett potrebbe mettere a rischio la sua qualificazione ai Playoff, ma fortunatamente la NASCAR ha concesso la deroga per la qualificazione, a dispetto del fatto che non abbia disputato tutte le gare della Regular Season.