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La Roma alza la Coppa Italia: il primo trofeo della storia del club

C’è ancora il sole quando le squadre entrano in campo accolte dalla novità del pubblico sugli spalti. C’è il sole sulle note dell’inno nazionale cantato a cappella da Casadilego. Dopo lo scambio di pugni per il saluto tra terna arbitrale e capitani, arriva l’abbraccio tra Elisa Bartoli e Valentina Giacinti.

Dopo il minuto di silenzio per ricordare Tarcisio Burnich, le due squadre si presentano in campo così:

Milan: Korenciova, Vitale, Agard, Fusetti, Bergamaschi, Jane, Boquete, Hasegawa, Tucceri Cimini, Dowie, Giacinti

Roma: Ceasar, SOffia, Swaby, Linari, Bartoli, Bernauer, Giugliano, Thomas, Andressa, Serturini, Lazaro

Al fischio d’inizio, gioca la prima palla la Roma ma è il Milan a presentarsi con un’azione che porta Dowie a calciare quasi dal vertice destro, palla fuori di pochissimo. Al 4′ è la Roma a guadagnare il primo calcio d’angolo. Due minuti più tardi arriva anche il primo giallo ai danni di Manuela Giugliano che perde palla a centrocampo e nel tentativo di recuperare mette malamente a terra Tucceri Cimini. Dalla punizione centrale di Hasegawa dalla tre quarti non arrivano pericoli.

Roma-Milan finale di Coppa Italia: la conferenza di Ganz e Bavagnoli

Molto più attento il Milan nei primi minuti di gioco, più errori di misura per le giallorosse che però guadagnano un paio di corner. In uno di questi, dà l’illusione del gol la girata di testa sul primo palo di Paloma Lazaro. Il Milan attacca con la coppia Giacinti-Dowie ma la Roma riesce a trovarsi sempre in superiorità numerica con la difesa. Fino al 20′ la partita vede la Roma spesso a costruire in attacco, senza grande pericolosità mentre il Milan si presenta in avanti meno spesso ma con più concretezza riuscendo a calciare maggiormente verso la porta.

Grande chance al 28′ con Dowie, destro a giro che costringe Ceasar ad una deviazione in volo negando il gol al Milan. Al 33′ è la Roma ad avere una buona occasione che parte dalla fascia sinistra con Serturini. Tandem con Bartoli e palla che finisce tra le braccia di Korenciova. Rimane a terra Angelica Soffia al minuto 36′, una brutta botta al ginocchio costringe la Roma in 10 per qualche minuto prima di verificare la possibilità per il difensore di rientrare in gioco.

Dopo 1′ di recupero le squadre vanno al riposo sul risultato di 0-0. L’incontro è stato fin qui piuttosto equilibrato, giocato a viso aperto da due competitor che si conoscono molto bene. Alla fine del primo tempo non è difficile ipotizzare che la gara possa concludersi oltre il 90′ a meno di qualche episodio di disattenzione da una delle due parti.

Il secondo tempo

Spinge maggiormente la Roma ad inizio ripresa, alza il baricentro e sembra cercare di chiudere il Milan in difesa, per cercare il vantaggio. Arrivano le prime occasioni che mancano ancora però di precisione. Al 55′ ancora una volta fischiato l’off-side a Valentina Giacinti, sola davanti a Ceasar. Il replay sembra indicare la contrario la posizione buona dell’attaccante azzurra.

Primo cambio al 68′ per la Roma. Esce Angelica Soffia, forse ancora sofferente dopo la botta al ginocchio. Entra la suo posto Kaja Erzen. Continua ad essere pericolosissimo il Milan in avanti con Giacinti e Dowie, velocissime, che fanno penare la linea di difesa della Roma, spesso in difficoltà e salvata dal fuorigioco. Cresce il Milan. Ganz effettua il suo primo cambio al 76′, mandando in panchina Dowie per la numero 11 Grimshaw.

Doppio cambio per la Roma a dieci minuti dalla fine del tempo regolamentare. Fuori Lazaro e Andressa per Bonfantini e Giada Greggi. Mentre allo scadere anche il Milan opera un altro cambio inserendo Mauri al posto di Jane. Fa gridare al gol Vanrssa Bernauer un minuto dopo il 90′, lascia partire un botta fortissima che sfiora la traversa con Korenciova che non sarebbe probabilmente stata in grado di evitare la rete. Si chiude così a reti inviolate il tempo standard.

Lo aveva in qualche modo previsto Ganz che in conferenza stampa. Più di una volta abbiamo sentito l’allenatore rossonero pensare di potersi giocare la vittoria ai supplementari se non addirittura ai rigori. Una ulteriore mezz’ora quindi per sapere chi alzerà il trofeo.

Va vicino al gol il Milan con una palla che viene però messa fuori da Swaby rischiando un clamoroso autogol. Sembra più frizzante in questo frangente la squadra di Ganz. Fa fatica adesso la Roma a riportarsi davanti alla porta avversaria come invece aveva fatto nei tempi regolamentari. Betty Bavagnoli tenta la carta Banusic in campo al posto di Thomas che è rimasta piuttosto defilata per gran parte del match. Non accade nulla nel primo tempo supplementare, si va ai 15 minuti successivi.

Grande doppia occasione per il Milan sventate entrambe da Ceasar. Non si stanno risparmiando in campo nè la Roma nè il Milan. Chiunque sarà la squadra sconfitta dovrà avere la consapevolezza di aver giocato alla pari e di aver meritato allo stesso modo di portare a casa la Coppa. Soprattutto se, come appare probabile a 3 minuti dalla fine, saranno i rigori ad aggiudicare la vittoria. E così è.

Ai rigori vince la Roma

Si caricano le squadre con momenti di raccoglimento, prima di lasciare spazio alla roulette dei penalty. Fiato sospeso per i prossimi minuti, almeno fino alle grida di speranza al primo rigore sbagliato. Ed è quello tirato da Vero Boquete e parato da Ceasar, proprio all’inizio. Il portiere della Roma si ripete nuovamente alla terza tornata parando il rigore di Grimshaw. Subito dopo calcia alto Elena Linari, sprecando l’occasione di mettere una seria ipoteca sul titolo. Niente da fare anche per Tucceri Cimini che colpisce il palo. Sale la tensione. Ma il boato dopo il rigore segnato da Vanessa Bernauer annuncia la vittoria della Roma per 3-1, che regala la Coppa a Betty Bavagnoli per la sua ultima panchina.

Vittoria che segue quella della squadra primavera. Ieri aveva conquistato lo scudetto battendo la Juventus. Un fine settimana da ricordare