Diverse personalità dello sport sono entrate a far parte del team Alpine F1. La società di investimenti americana Otro Capital ha rivelato martedì che il golfista Rory McIlroy, il campione di football americano Patrick Mahomes, il calciatore inglese Trent Alexander-Arnold e l’ex campione del mondo dei pesi massimi di pugilato Anthony Joshua hanno deciso di investire nel team francese di Formula 1. Questi personaggi di spicco del mondo dello sport anglosassone si aggiungono agli attori hollywoodiani Ryan Reynolds, Rob McElhenney e Michael B. Jordan, che lo scorso giugno hanno conferito 200 milioni di euro, assicurandosi una partecipazione del 24% nel team di Enstone, nel Regno Unito.
Mahomes, Alexander-Arnold e Joshua investono in Alpine
Alec Scheiner, socio co-creatore di Otro Capital, ha dichiarato: “Questi investitori di prim’ordine sono atleti, artisti e imprenditori impegnati a far progredire il team Alpine F1”. Anche l’ex calciatore del Manchester United Juan Mata fa parte degli investitori riuniti da Otro Capital. “Avendo assistito alle gare di Formula 1 come tifoso, amo l’ambiente ad alta pressione del paddock e ho visto di persona quanto sia incredibilmente impressionante il team Alpine. Come calciatore, capisco l’importanza del lavoro di squadra, dell’innovazione e della determinazione nel raggiungere gli obiettivi”, ha dichiarato il terzino destro del Liverpool Trent Alexander-Arnold. “Ho sempre avuto una passione per tutti gli sport”, ha commentato la star del football americano Patrick Mahomes, quarterback dei Kansas City Chiefs. “Questo è un momento emozionante per lo sport e un’opportunità per portare i nostri valori comuni sulla scena mondiale. Non vedo l’ora di far parte di questa crescita”.
A cinque gare dalla fine della stagione, Alpine, che rappresenta il braccio della Formula 1 della casa madre francese Renault, si trova attualmente al sesto posto nel Campionato del Mondo Costruttori, con 90 punti. Quando questo investimento “stellare” è stato annunciato per la prima volta a giugno, Renault ha chiarito che l’accordo finanziario riguardava solo le attività con sede a Enstone, escludendo il reparto motori di Viry-Châtillon, vicino a Parigi, che è interamente di proprietà del costruttore francese.