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Lewis Hamilton: dalle stelle alle stalle ad Imola

Il GP di Imola ci ha lasciato con un risultato che ha lasciato tutti di stucco: Lewis Hamilton doppiato! Si, avete letto bene: domenica scorsa il sette volte campione del mondo ha concluso la gara con un giro di ritardo. Una beffa atroce, resa ancora più amara dal fatto che a doppiarlo è stato Max Verstappen. Lo stesso pilota a cui aveva conteso il mondiale 2021 fino all’ultima gara! Al Santerno, Hamilton sembra aver toccato il fondo. E cominciano le domande sul suo stato d’animo.

Lewis Hamilton: cosa gli è successo a Imola?

Che la Mercedes del 2022 non sia un fulmine di guerra lo sapevamo già. Ma stupisce molto quanto è accaduto al GP dell’Emilia Romagna, dove abbiamo visto una Stella a due facce. George Russell ha concluso la gara al quarto posto, difendendosi bene dagli attacchi di un Valtteri Bottas rinvigorito. Hamilton, invece, è rimasto imbottigliato dal traffico di Pierre Gasly e Alexander Albon, finendo 14esimo (che poi è diventato un 13esimo posto per la penalità di 5 secondi di Esteban Ocon). Nessun acuto da parte del eptacampione, quasi si fosse rassegnato ad una monoposto che non va come dice lui. Eppure in Australia lo abbiamo visto lottare con le unghie e con i denti. Possibile che abbia deciso di arrendersi nel giro di…due settimane? Secondo alcuni osservatori, Lewis ha capito che quest’anno non c’è trippa per gatti, e si è rassegnato ad un ruolo di comprimario. Ma Hamilton che si rassegna non è Hamilton. C’è dell’altro, forse.

Quei due fronti che lo preoccupano

Quell’altro potrebbe essere Russell, che a differenza di Lewis, non ha niente da perdere. Ha 24 anni, è appena arrivato in Mercedes, e gode già di ottime credenziali. Se l’auto non va, poco male per lui: può sempre metterci del suo e farsi valere. Ci sono degli osservatori che sostengono che Hamilton possa soffrire il confronto con Russell. Ma non è da lui neanche questo, anche se, a onor del vero, c’è stato un caso in cui il britannico ha sofferto il compagno di squadra (ci riferiamo a Nico Rosberg, che lo ha battuto nel 2016). Ma c’è un altro aspetto da considerare, che è quello tecnico. A Brackley sono sempre più convinti che il progetto della W13 non sia acerbo, ma addirittura sbagliato. A questo punto, bisogna decidere se continuare a svilupparlo oppure se tirare una riga e pensare già al 2023. Per Russell non ci sarebbero problemi: è giovane e può aspettare. Ma Lewis vive questa situazione come un incubo. A 37 anni non gli rimangono molte stagioni alle spalle, e ogni lasciata iridata è persa. In cuor suo preferirebbe continuare a lottare, ma nella situazione iridata, appare un’utopia. Insomma, questo 2022 sembra proprio stregato per il fu Re Nero. E il suo arci nemico Verstappen è lì a giocarsela, con l’ex suddito Leclerc.


Rosberg Gp Imola: L’ex Campione del Mondo parla di Hamilton


Immagine in evidenza di Mercedes AMG Formula One Team, per gentile concessione