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LMDh 2023: le grandi manovre dei costruttori

Il 2023, anno del debutto delle LMDh, è ancora lontano, ma non così tanto. Lo s’intuisce dalle mosse che fanno le case costruttrici, che già adesso si stanno attivando per preparare il programma della nuova classe prototipi. Sono diversi i costruttori che hanno già aderito alla formula, e ci sono altri che restano a guardare, mostrando però un certo interesse. Andiamo a riepilogare la situazione della nascente categoria, che tra due stagioni manderà in pensione la LMP2.

LMDh: cosa bolle in pentola delle case per il 2023?

Attualmente, hanno annunciato l’adesione alla categoria Porsche, Audi, Bentley e Honda. Le prime tre appartengono allo stesso Gruppo Volkswagen, e hanno deciso di partire da una base comune. Per il telaio si affideranno alla Multimatic, azienda canadese che vanta una notevole esperienza nello sviluppo di vetture prototipi e GT. Nel 2013 ha acquistato la proprietà intellettuale della Lola, celeberrima fabbrica inglese di auto da corsa, dotandosi della tecnologia per sviluppare auto per l’endurance. Per diverse stagioni ha collaborato con la Mazda per lo sviluppo del programma DPi, poi proseguito in proprio dalla casa giapponese. Multimatic ora collabora con VW, per lo sviluppo di un telaio per i suoi marchi. Porsche, Audi e Bentley si distingueranno per gli aerokit, i quali avranno design adeguati ai vari brand. Rimane il dubbio sul motore termico: sarà uguale per tutte, o sarà differenziato? Il regolamento incoraggia l’uso di motori di serie, quindi è probabile che si opterà per propulsori diversi e “di gamma”.


Porsche e Penske di nuovo insieme per il programma LMDh


In casa Honda, la strada verso la LMDh riparte dalla DPi. Per lo sviluppo della propria piattaforma, la casa giapponese si affiderà alla Oreca, la quale costruisce il telaio della ARX-05 che quest’anno è schierata dai team Meyer Shank e WTR. Non è chiaro se l’auto avrà il marchio Honda oppure Acura, il brand lussuoso della casa. Probabilmente saranno presenti entrambi, in base al campionato in cui correrà. Nella IMSA, che adotterà lo stesso regolamento, comparirà Acura, che diventerà Honda negli esemplari che correranno in Europa. E i clienti? Da parte Audi-Porsche Bentley c’è la volontà di creare un programma customer racing, con una versione apposita. Sul fronte Honda-Acura, invece, nessuna notizia.

I costruttori alla finestra

Parlando delle case che non hanno ancora deciso se aderire alla LMDh nel 2023, segnaliamo le americane GM e Ford. La prima corre con Cadillac tra le DPi, e ha mostrato interesse nella nuova formula. Una decisione è attesa entro i prossimi 40 giorni, nei quali scopriremo quali saranno i partner tecnici. È probabile che lo sviluppo del telaio sarà affidato ancora a Dallara, che già si occupa delle Cadillac DPi V-R. Anche Ford guarda le operazioni con interesse: l’Ovale Blu sta valutando, assieme a GM, di sviluppare una GT3, basandosi sulla Ford Mustang. La LMDh potrebbe essere uno sbocco interessante, magari “riciclando” il V6 biturbo EcoBoost supercollaudato della GT che ha corso la 24 ore di Le Mans fino al 2019. Tra gli attendisti c’è anche Lamborghini, la quale potrebbe essere della partita. La casa di Sant’Agata starebbe già lavorando ad una bozza di programma, che rappresenterebbe il suo debutto assoluto tra i prototipi. Se arriverà l’OK definitivo, il Toro scenderà in pista nel 2024.

Immagine in evidenza di Porsche, per gentile concessione dell’ufficio stampa