Roberto Mancini e l’Italia ai ferri corti? Voci sempre più insistenti parlano di imminenti dimissioni da parte del ct con tre anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto. Per la sua sostituzione torna di moda il nome di Antonio Conte, che riapproderebbe sulla panchina azzurra dopo sette anni.
MANCINI E l’ITALIA: SEPARAZIONE IMMINENTE?
L’ idillio tra le parti pare essersi concluso. Nonostante la conquista dell’Europeo nel 2021, la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, ma soprattutto le critiche ricevute per la sconfitta contro l’Inghilterra e la vittoria assai poco convincente a Malta,, in occasione delle prime due gare valide per le qualificazioni europee, pare abbiano portato il ct a rivedere la sua posizione in azzurro. Oltrettutto, lui stesso non ha mai nascosto la volontà di ritornare ad allenare un club cinque anni dopo la sua ultima esperienza allo Zenit San Pietroburgo. Non a caso sulle sue tracce ci sarebbe il Psg che lo ritiene l’uomo giusto per gestire uno spogliatoio pieno di star ma con poca personalità. Quindi, va da se’, che la corte di una società cosi prestigiosa potrebbe prevalere sullla sua iniziale scelta di voler condurre l’Italia fino ai Mondiali del 2026.
RITORNO AL PASSATO?
Qualora Mancini decidesse realmente di lasciare, la Figc punterebbe su un cavallo di ritorno, ovvero quell’Antonio Conte che, fresco di esonero dal Tottenham, sarebbe entusiasta di guidare nuovamente la Nazionale dopo il biennio 2014-2016 concluso con la sfortunata eliminazione contro la Germania ai quarti di finale di Euro 2016 dopo i calci di rigore. Questa al momento sembra essere l’ipotesi più accreditata con l’ex tecnico di Juve e Inter particolarmente interessato all’evolversi della vicenda.