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Marcelo Capitani: l’italo-argentino trapiantato a Roma

Ha giocato la finale della serie A con la maglia dell’Orange Padel Club, perdendola contro il Circolo Canottieri Aniene. Questo però non gli toglie il titolo di numero uno del padel italiano. Marcelo Capitani è nato in Argentina ma ha doppia nazionalità e oggi è il selezionatore della nazionale giovanile italiana under 12, under 14, under 16, under 18 per la federazione italiana padel. Ma la sua presenza e il suo talento è probabilmente uno dei fattori che hanno contribuito alla crescita dei “padelisti” italiani e dell’intero movimento di uno sport in forte crescita. Soprattutto nel Lazio, dove numero di campi, strutture e tesserati è superiore al resto della penisola. Tanto che a giocarsi la finale della serie A sono state due squadre capitoline ma tra le quattro semifinaliste oltre a loro anche l’ASD Magic Padel dei fratelli Graziotti.

Capitani si trova quindi a gestire un vivaio in piena espansione in una disciplina che possiamo tranquillamente definire divertente. Aspetto che riteniamo di poter porre alla base di questo grande exploit. Chi lo prova per la prima volta se ne innamora. E’ facile divertirsi a tutti i livelli, sin dalle prime partite anche se si è principianti. Provare per credere.

L’arrivo in Italia

Dalle molte interviste, anche recenti, che Marcelo Capitani ha rilasciato è possibile tracciare un profilo del campione italo-argentino che ha iniziato a giocare a 15 anni quando suo padre ha convertito due campi da tennis in campi da padel in quel di Santa Fè. Sono serviti solo due anni al campione per diventare professionista nel suo Paese. Nel 2002 decide di trasferirsi in Spagna dove vince tanto, gioca con i migliori padelisti del momento e diventa numero 20 al mondo. Poi arriva la sirena italiana. La FIT gli fa una proposta stuzzicante, quella di seguire la squadra junior e ed essere tra gli artefici che faranno fare il salto di qualità al padel in Italia.

Una proposta che, a 40 anni sorpassati da poco, ti fa vedere la vita in modo diverso e così approfittando del nonno maceratese e della doppia cittadinanza si fa accogliere dal Bel Paese.

Il lavoro di Capitani può essere giudicato positivo considerando i risultati ottenuti, prima di tutto la vittoria agli europei del 2019, ma anche la presenza di tanti giovani che oggi si affacciano al circuito del World Padel Tour come Cattaneo e Cremona che abbiamo seguito giocare in coppia nelle prime tre tappe del prestigioso torneo internazionale. Proprio con Simone Cremona ha fatto coppia anche Capitani dominando la scena nazionale.

Il sodalizio con Cremona

Non solo un connubio tecnico ma anche e soprattutto umano. Come spiega Capitani in una intervista rilasciata ad inizio anno al sito Padelissimo.it “Il padel è uno sport di coppia, non si vince da soli, si vince in due! Puoi essere il giocatore più forte del mondo, ma se la coppia non funziona, se non è equilibrata, le partite si perdono. Il nostro feeling, anche nei momenti più difficili, ha fatto la differenza“.

Oggi Marcelo Capitani è classificato intorno all 250° posizione del ranking mondiale, ma nonostante i 46 anni nel suo futuro non c’è l’intenzione di smettere. Anche se progetti ne ha portati avanti come la fondazione della Padel Italia Academy con circoli sparsi per tutto il territorio, da Vicenza a Caltanissetta. Un progetto ambizioso che non riguarda solo le metodologie di gioco e allenamento ma spazia fino all’offerta di servizi per i circoli affiliati. Il futuro del padel italiano è ancora tutto da scrivere e Marcelo Capitani è sicuramente in prima linea per esserne sicuro artefice.

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