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Max Biaggi segna il record “elettrico”

A 49 anni, Max Biaggi va a caccia di record. Tra le mille imprese motociclistiche del pilota romano, ora si aggiunge anche il record di velocità, ottenuto in sella ad una moto elettrica. Il 31 ottobre scorso, all’aeroporto di Châteauroux in Francia, il “Corsaro” ha toccato i 408 Km/h alla guida di una moto appositamente studiata, la Voxan Wattman. In questo articolo, vi raccontiamo le vicende dell’impresa più pazza ed affascinante che l’ex iridato abbia mai affrontato nella sua vita.

Max Biaggi, come nasce l’idea del record elettrico?

La vicenda è nata quando Biaggi è stato contattato da Gildo Pastor, presidente del gruppo Venturi che possiede il marchio Voxan. “Quando Pastor mi ha avvicinato parlandomi del progetto“, ha raccontato Biaggi a Cycle World, “Ero molto curioso, ma allo stesso tempo molto preoccupato. Avevo diversi interrogativi su questo progetto completamente nuovo, e onestamente, non sapevo cosa aspettarmi“.

Una domanda che sorge spontanea è cosa ha spinto il 49enne Biaggi ad accettare questa nuova avventura. “Tutta la mia vita so è basata sulle sfide e di spingere i limiti un pelo oltre“. Una sfida che lo ha portato per l’ennesima volta sul tetto del mondo.

La Venturi Group, con sede nel Principato di Monaco, è una vera e propria forza nel settore dei motori elettrici ad alte prestazioni. E’ impegnata in Formula E fin dalle sue origini, con un proprio team, e dedica la sua produzione ai veicoli elettrici altamente innovativi. Dal 2010 è proprietaria della Voxan, piccolo marchio motociclistico francese. Con la Wattman, il gruppo ha tentato di segnare ben 12 record di velocità, con una moto appositamente progettata.

Velocità massima

Ma per un’impresa ci vuole un mezzo speciale. La Wattman adotta un motore elettrico a magnete permanente: si tratta dell’unità che la Mercedes fornisce al Team Venturi per la Formula E. Il pacco batteria da 140 Kg contiene 1470 celle, permettendo di sviluppare una potenza di 367 CV. Per ottenere velocità importanti, alla Voxan si sono concentrati soprattutto sull’aerodinamica. La carenatura è molto avvolgente, dalle forme sinuose. Il design porta la firma di Sacha Lakic, noto per coniugare la bellezza artistica con le tecnologie innovative.

Ma come si guida una moto così particolare? Biaggi ha raccontato le sue sensazioni. “Ho dovuto cambiare il mio approccio“, ha detto il romano, “perché sei incapsulato nella moto. La regola numero 1 è: stare fermo. Non devi muovere il corpo sulla moto. E’ una cosa innaturale per un pilota che viene dalla MotoGP o dal mondiale Superbike: restare immobile per andare forte. Anche la posizione in sella è molto diversa da una moto convenzionale, perché il centro di gravità è molto basso. Ricordo che in una delle prime volte, il capo progetto Franck Baldet mi disse ‘dimentica che stai guidando una moto e pensa ad un sistema per estrarre la massima performance’“. Strano, ma vero.

Il tentativo di record si è svolto la mattina del 31 ottobre, su una delle piste di decollo dell’aeroporto di Châteauroux di Deòls, località situata a 250 Km a sud di Parigi. Per ottenere l’omologazione, il tentativo deve essere fatto sul miglio lanciato, effettuando due passaggi. La velocità media dei due passaggi cronometrati determinano il record ufficiale.

Al termine dei due passaggi, Biaggi ha raggiunto l’impressionante velocità media di 366, 94 Km/h. Il GPS installato sulla moto ha registrato una velocità massima raggiunta di 408 Km/h. Il precedente record apparteneva a Ryuji Tsuruta, che in sella alla Movitec MV-02A aveva toccato i 329,085 Km/h. Per il romano e per gli ingegneri francesi è giunto il momento di festeggiare.

Non avevo mai raggiunto i 400 Km/h“, ha raccontato Max Biaggi dopo aver raggiunto il record. “A queste velocità, la percezione dello spazio attorno a te cambia completamente. Gli effetti aerodinamici diventano cruciali. L’aria è un muro impenetrabile ed inizi a lottare contro forze che definirei…ignote. E’ stata una nuova avventura, difficile da descrivere perché le sensazioni non erano familiari. Alla fine, i rituali erano gli stessi: infila i guanti, allaccia il casco, dai un’occhiata al cruscotto…“.

Sensazioni strane, ma positive. Con questa impresa, Max ha sommato un’altra perla ad una carriera gloriosa, fatta di successi incredibili. “E’ stata un’enorme soddisfazione“, ha aggiunto, senza nascondere un po’ di orgoglio. “Ce l’abbiamo fatta grazie ad un pizzico di follia. Non è stato facile, all’inizio: ho dovuto cambiare la mia mentalità. Dovevo adattarmi a guidare incastrato nella moto senza potermi muovere. La sensazione è molto strana“.

Oltre a questo, la Voxan si è portata a casa altri dieci record di velocità. Tra questi segnaliamo il primato sul quarto di miglio lanciato, con moto parzialmente carenata. In questa occasione, la Wattman ha raggiunto l’impressionante velocità di 394,45 Km/h.


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