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Max Schmeling: il pugile tedesco che vinse l’incontro di pugilato del 1936

Oggi 29 Maggio ricordiamo la vittoria di Max Schmeling, il pugile tedesco, campione di Pesi Massimi, nel 1936 a New york.

Fu un incontro storico perché si combattevano due Nazioni tra loro ostili, come la Germania e l’America.

La Germania era già guidata da Adolf Hitler, che tre anni prima era stato eletto cancelliere, e si avviava a costruire il suo regime dittatoriale.

L’america combatteva al suo interno con le discriminazioni razziali ai danni delle persone di colore, i cosiddetti neri d’America.

L’avversario di Max Schmeling era infatti un uomo di colore Americano che si chiamava Joe Luis.

Joe Luis sottovalutò Schmeling per via della sua maggiore età rispetto a lui, e questo gli valse la sconfitta.

Leggi anche: Leone Jacovacci, la vita del pugile nero del ventennio diventerà un film.

1936: Max Schmeling vince l’incontro di pugilato a New York.

Il 28 Maggio 1936 allo Stadio Yankee di New York si disputò l’incontro di pugilato tra Joe Luis e Max Schmeling.

L’arbitro della contesa fu il leggendario Arthur Donovan, e lo stadio era tutto esaurito in ogni ordine di posto.

Il match era stabilito in quindici round.

Schmeling passò i primi tre round usando principalmente dei jab, e tenendo la guardia alta.

Louis rimase sorpreso dallo stile aggressivo del rivale.

Nella quarta ripresa, un potente destro colpì Louis al viso, che finì al tappeto per la prima volta in carriera.

Con il proseguire del combattimento, sembrò sempre più chiaro che Louis non aveva la minima idea di come contrastare l’avversario.

Louis riportò molte ferite, inclusa una particolarmente grave agli occhi.

Quasi cieco, cercò di mettere a segno qualche colpo ma senza troppo successo.

Giunti al dodicesimo round, Schmeling si era ormai costruito un vantaggio considerevole ai punti.

Alla fine, colpì Louis con un destro al corpo, seguito da un altro montante, questa volta dritto alla mascella.

Louis crollò al tappeto vicino al proprio angolo, e l’arbitrò effettuò il conteggio di “10” decretando la vittoria di Schmeling.

Questa fu l’unica sconfitta per KO di Joe Louis durante il suo primo periodo di carriera: l’unico altro KO lo subì a fine carriera per mano di Rocky Marciano, oltre quindici anni dopo.

Tra gli spettatori che assistettero alla sconfitta di Louis ci fu anche l’attivista per i diritti civili e scrittore Langston Hughes.

Le Parole di Langston Hughes

Hughes descrisse la reazione dell’America alla sconfitta di Joe Louis in questi termini:

«Ho camminato lungo la Settima Avenue e ho visto uomini adulti piangere come bambini e donne sedute sui marciapiedi con la testa tra le mani.

In tutta la nazione quella notte, quando giunse la notizia che Joe era stato messo fuori combattimento, la gente piangeva.» (Langston Hughes).

In contrapposizione, la reazione tedesca fu un delirio di gioia.

Hitler contattò personalmente la moglie di Schmeling, mandandole un mazzo di fiori e un messaggio:

“Per la magnifica vittoria di suo marito, il nostro grande pugile germanico, devo congratularmi con tutto il cuore.

“Da parte sua, Schmeling rilasciò dichiarazioni patriottiche alla stampa tedesca dopo il match:

«In questo momento devo dire alla Germania, e al Führer in particolare, che tutti i pensieri dei miei compatrioti sono stati con me durante questo incontro.

Il Führer e il suo popolo pieno di fede pensavano a me.

Questo pensiero mi ha dato la forza necessaria per avere successo.

Mi ha dato il coraggio e la resistenza necessari per ottenere questa vittoria per i colori della Germania.» (Max Schmeling).

Ci sarà poi un secondo incontro nel 1938 sempre a new York tra i due e stavolta vincerà Joe Luis.

Da ricordare infine che Max Schmeling aveva come manager Joe Jacobs, un ebreo che lui decise di mantenere sempre vicino, nonostante le pressioni del governo tedesco.