― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriMichel Fabrizio annuncia il ritiro per protesta

Michel Fabrizio annuncia il ritiro per protesta

La tragedia di Dean Berta Vinales ha sconvolto Michel Fabrizio, a tal punto da spingerlo al ritiro. Ed è un addio amaro per il pilota di Frascati, il quale fa la sua scelta in segno di protesta contro un sistema per lui in giusto. Sui suoi canali social, il 37enne di Frascati ha attaccato duramente Dorna e Federazione, rei di non tenere in giusta considerazione la sicurezza dei piloti. Fabrizio era tornato nel mondiale delle derivate di serie quest’anno, dopo sei anni di lontananza. Nel 2021 ha corso con il team MotoZoo, il quale gli aveva affidato una Kawasaki Supersport preparata dal team Puccetti.


L’incidente di Vinales ci obbliga ad accettare l’inaccettabile


Michel Fabrizio annuncia il ritiro: cos’ha detto contro la Dorna?

Un Michel decisamente amareggiato ha lasciato un messaggio piuttosto duro sul suo profilo Facebook: “È il momento di dire basta“, ha scritto il laziale. “Oggi ho assistito ad una brutta giornata, la perdita di un pilota di soli 15 anni. Gare così ne ho viste tante in questa categoria, e ogni volta che ne finiva una, si tirava un sospiro di sollievo perché era andata bene“. Non è il primo ad attaccare la Supersport 300: dopo la giornata di ieri, molti piloti tra Superbike e Supersport 600 hanno puntato il dito contro una classe definita pericolosa. Alcuni rider hanno deciso di non correre: oltre a Michel, anche Marc Alcoba ha preferito non partire. Ha proseguito Fabrizio: “Purtroppo non sempre va bene e oggi è successo l’imprevedibile o forse quello che si sapeva potesse accadere. Ma rientrando dopo 6 anni ho visto questo mondo cambiato. Ho visto indifferenza da parte della Federazione Internazionale. Troppi piloti con poca o addirittura pochissima esperienza e questo succede non solo nel mondiale, ma anche nei campionati nazionali dove si prende tutto per far cassa“.

“La politica deve intervenire”

Lo sfogo di Michel è andato oltre, lamentando una pessima formazione dei giovani e scarsa cura delle piste. È arrivato persino ad invocare le istituzioni politiche, affinché si ponga rimedio alla situazione. “Marc Marquez è diventato un punto di riferimento: i giovani emulano le sue gesta con sorpassi troppo al limite, si appoggiano agli avversari e rischiano ogni centimetro (ma cosa c’entra Marquez con questa storia? ndr). Mi ritiro dal mondo delle corse per mandare un messaggio, affinché cambino le regole per la salvaguardia delle vite umane. Vanno riviste le piste, gli spazi di fuga devono essere migliori. Vedi il Red Bull Ring dove i piloti cadono e rimangono in traiettoria, dipende tutto dalla FIM che non svolge un ruolo di salvaguardia nei confronti della vita ma predilige il business. La politica di ogni nazione deve intervenire. Senna fu il primo a lanciare un messaggio forte e solo dopo la sua morte si intervenne. Nella F1 oggi ci sono meno morti, nel motociclismo ultimamente un’ecatombe“.

Immagine in evidenza di Motozoo Racing, per gentile concessione