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Milan, il 2 maggio è una data magica: 17° scudetto e accesso alla finale Champions di Atene

Sembrano lontani anni luce i fasti del Milan che vinceva scudetti e faceva incetta di Champions League in Europa. La squadra rossonera da troppo tempo, ormai, fatica ad essere competitiva in ambito nazionale ed europeo, con una gestione societaria che appare ancora oggi alquanto confusa, e un progetto sportivo che fatica a decollare. Ecco perché, pensando al 2 maggio quale data portafortuna per il Diavolo, sembra sia trascorsa un’eternità, anche se in realtà questo giorno ha fatto esultare e gioire i tifosi appena 16 anni (2004) e 13 anni fa (2007).

Era, infatti, il 2 maggio 2004 quando, dopo aver battuto per 1-0 a San Siro i diretti rivali della Roma, il Milan conquistò il 17° scudetto della sua storia e poté festeggiare dinanzi al suo pubblico in delirio. Sempre lo stesso giorno, ma nel 2007, arrivò la roboante vittoria per 3-0 sul Manchester United. Si trattava della semifinale di ritorno di Champions League, e Kakà e compagni riuscirono a rimediare alla sconfitta dell’andata, approdando così alla finale di Atene che avrebbe poi permesso agli uomini di Ancelotti di prendersi la rivincita sul Liverpool dopo la sciagurata notte di Istanbul.

Il Milan è campione d’Italia nel 2003/2004.

Vediamo, dunque, nel dettaglio, come sono arrivate queste due leggendarie vittorie che hanno scritto pagine importanti e per certi versi indelebili nella storia del Milan.

Milan-Roma 1-0: i rossoneri campioni d’Italia nel 2004

È il 2 maggio 2004 quando il Milan attende al Meazza la Roma, concorrente diretta per la conquista del tricolore, in quello che potrebbe essere uno scontro decisivo per l’assegnazione del titolo. A tre giornate dal termine della Serie A, la squadra lombarda è davanti a tutti con 6 punti di vantaggio sui capitolini: in base al regolamento dell’epoca, Kakà e compagni devono battere la formazione del grande ex Capello per poter festeggiare la matematica conquista del 17° scudetto. Di fronte ad un San Siro gremito, Carlo Ancelotti schiera il suo undici titolare con due punte (Shevchenko e Tomasson) con Kakà alle loro spalle, rinunciando così al suo tradizionale modulo ad «albero di Natale».

Il match comincia subito nel migliore dei modi per i padroni di casa: dopo circa 78 secondi, Cafù mette in movimento Kakà che, dalla fascia destra, fa partire un assist perfetto che Shevchenko non può non sfruttare: l’attaccante ucraino impatta di testa e porta in vantaggio il Milan. La Roma accusa il colpo e, complice lo stadio che ormai è diventato una bolgia di tifosi rossoneri festanti, non riesce a reagire. Nel secondo tempo i giallorossi provano a dare qualche grattacapo alla difesa degli uomini di Ancelotti, ma in realtà la gara diventa piuttosto nervosa.

Milan-Roma 2 maggio 2004: Shevchenko segna il goal scudetto.

La Roma invoca un calcio di rigore per un presunto tocco di gomito di Shevchenko in barriera durante la battuta di una punizione da parte di Francesco Totti. Le polemiche e la mancata assegnazione del penalty fanno perdere la testa ai supporter romanisti che cominciano a lanciare verso il campo petardi, fumogeni e svariati oggetti. L’arbitro Domenico Messina si vede costretto a sospendere l’incontro. La partita riprende e, dopo ben 7 minuti di recupero, al fischio finale del direttore di gara, sotto il diluvio il Milan può esultare e festeggiare la conquista del suo 17° scudetto.

Milan-Manchester United 3-0: 2 maggio 2007

Trascorsi tre anni dalla conquista del tricolore numero 17, il Milan firma un’altra impresa calcistica il 2 maggio 2007. Questa volta lo scenario è internazionale, quello della Champions League, e a San Siro si disputa la semifinale di ritorno con il Manchester United. La compagine meneghina deve ribaltare la sconfitta dell’andata per 3-2, maturata all’Old Trafford con una rete nei minuti conclusivi di Rooney nonostante una magnifica doppietta del «solito» Kakà.

La pioggia – dopo quanto accaduto il 2 maggio 2004 contro la Roma – anche in quest’occasione accompagna la squadra lombarda. I rossoneri però non si lasciano intimorire dal maltempo e si rendono protagonisti di quella che in gergo viene definita la «partita perfetta». L’estro e la classe di Cristiano Ronaldo vengono spente dalle attente marcature di Oddo e Gattuso, mentre ancora una volta Kakà fa la differenza già all’11° minuto: il fuoriclasse brasiliano sblocca il risultato con un sinistro angolato al limite dell’area. La rete del raddoppio arriva intorno alla mezz’ora e porta la firma di Seedorf: il centrocampista olandese scaglia un destro potente verso la porta difesa dal connazionale Van der Sar che non può far nulla per evitare il 2-0.

Quando Kakà conquistò l’Old Trafford

Manchester United in affanno e incapace di imbastire azioni offensive degne di nota mentre il Milan, sempre più padrone del match, si avvicina in diverse occasioni al tris. Bisogna attendere il secondo tempo però per il 3-0 siglato da Gilardino: il centravanti italiano, ben imbeccato da Ambrosini, si invola quasi in perfetta solitudine verso Van der Sar e lo trafigge con un chirurgico piatto destro. Ancora una volta il Meazza esplode di felicità e i temibili ragazzi di Sir Alex Ferguson non trovano la forza di rialzare la testa. Unico episodio degno di nota – ma non si tratta di un’azione pericolosa – il duro scontro tra Scholes e Gattuso, con il centrocampista calabrese che rischia di rovinare la sua prestazione impeccabile sfiorando l’espulsione.

Gilardino autore del terzo goal al Manchester United.

Alla fine però è un altro 2 maggio di gioia per il Milan: 3-0 al Manchester United e finale di Atene conquistata. E la Champions League 2007 si concluderà nel migliore dei modi per i rossoneri che, il 23 maggio, batteranno il Liverpool e alzeranno al cielo il trofeo.