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Milton Keynes: la Red Bull ha i conti a posto

ll team di Milton Keynes ha portato vari aggiornamenti negli ultimi Gran Premi e sta risalendo in classifica, ma i conti sono sotto controllo. Ieri vi avevamo esposto le parole di Mattia Binotto in cui chiedeva più denaro per migliorare le sue monoposto, mentre Gunther Steiner Team principal Haas indicava una cifra esorbitante per gli aggiornamenti della stagione di 10 milioni di dollari. Naturalmente una spesa maggiore significa un maggiore impatto sui team rivali, e il tetto che la Fia ha imposto non permette di essere pienamente soddisfatti.


Red Bull sviluppo: i costi sono stati troppo alti?


Milton Keynes: il team di Verstappen è monigerata

In quel di Miami Max Verstappen e la Red Bull hanno conquistato la seconda vittoria consecutiva, la terza in stagione contando anche il successo maturato a Gedda. ll Campione del Mondo in carica e la scuderia sono ancora al secondo posto delle rispettive classifiche piloti e costruttori, ma nella trasferta della Florida hanno superato Charles Leclerc e la Ferrari nel numero di vittorie in campionato. Un primo segnale che indica come il vento stia cambiando, dopo che la scuderia di Maranello ha dominato le prime tre gare dell’anno raccogliendo due vittorie, una doppietta e cinque podi complessivi. Dopo la prima gara Americana della stagione, in cui la RB18 è sembrata complessivamente più competitiva e veloce della F1-75 nonostante la prima fila tutta rossa in qualifica si è fatto un gran parlare di aggiornamenti e budget che sarebbero saltati.

Milton Keynes: il limite delle spese non è stato superato

Il pensiero dominante è che la Red Bull preoccupata dalla loro scarsa affidabilità, e dall’inizio di 2022 quasi perfetto della Ferrari abbia deciso di investire in maniera cospicua sugli sviluppi per la propria monoposto. Una strategia che potrebbe però penalizzarli sul lungo periodo, proprio per il rischio di raggiungere prima del Cavallino il limite imposto dal tetto alle spese. Dai Paesi Bassi complice la presenza di Verstappen sono sempre molto attenti a quello che accade in casa Red Bull, e sta emergendo emerge una realtà molto diversa. Secondo quanto evidenziato da Erik van Haren Giornalista del De Telegraaf il team di Milton Keynes avrebbe contenuto finora le spese anziché spendere quasi tutto il capitale.

Milton Keynes: gli aggiornamenti della Red Bull

Inoltre i milioni di dollari che si possono spendere infatti sono 142, non 140. I 140 milioni sono calcolati su 21 gare, per le due aggiuntive che portano il calendario a quota 23 GP è concesso un milione extra a gara. Se si disputassero 22 GP, il limite scenderebbe a quota 141. Red Bull finora ha portato aggiornamenti minori, mirati in maniera strategica e già previsti ad inizio anno. Non sta dunque affrettando i tempi. Gli upgrade più importanti dovrebbero arrivare dopo l’estate. Il team di Christian Horner si è invece concentrato sull’alleggerire la propria monoposto. Inoltre la squadra sta cercando di risparmiare tagliando su altre aree: ad esempio in ogni Gp vengo portate meno componenti di riserva. Se prima ogni pezzo di una vettura poteva arrivare ad avere tre o quattro ricambi ora si è scesi a uno.

La Ferrari ha speso di più?

Sono aumentati i dipendenti che restano a lavorare nella factory in Inghilterra anche durante il weekend di gara. In questo modo si evita di gravare eccessivamente sul budget della squadra. Infine nel confronto con la Ferrari va segnalato come i vari incidenti occorsi a Carlos Sainz in questa prima parte di stagione, sia in prove che in gara siano risultati decisamente più costosi rispetto ai problemi di affidabilità patiti da Verstappen e Perez. Questi ultimi infatti hanno riguardato il sistema di alimentazione e il carburante e sono relativamente economici da risolvere. La situazione in casa Red Bull non appare dunque critica dal punto di vista della gestione delle risorse economiche a disposizione.

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