Dalla Serbia al Marocco, passando per l’incognita Canada, quali potrebbero essere le possibili squadre rivelazione dei prossimi Mondiali del Qatar? Riuscirà il Senegal a ripercorrere i fasti del 2002?
Manca poco all’inizio ufficiale dei prossimi mondiali di calcio, al via domenica 20 novembre in Qatar con la sfida d’esordio tra i padroni di casa, alla loro prima partecipazione alle fasi finali di una Coppa del Mondo, e l’Ecuador. Se è tutto sommato semplice stilare un elenco di papabili favorite, vuoi per la storia che per il livello delle rose, più complicato appare individuare quali potranno essere le squadre rivelazione del prossimo torneo iridato. Qualcuno riuscirà a ricalcare il magico percorso del Camerun a Italia 90, o quello del Senegal del 2002 oppure, ricordando un’edizione più recente, la cavalcata del Costa Rica fino ai quarti di finale di Brasile 2014? In questo piccolo excursus proviamo a fornirvi una guida alle possibili sorprese, ricordandovi che i risultati live dei Mondiali di calcio potranno essere seguiti, insieme ai commenti e alle statistiche, su Diretta.
Partendo dalle nazionali europee c’è curiosità su quello che potrà fare la Serbia di Vlahovic e Milinkovic-Savic. I balcanici hanno tra le loro fila anche altri italiani, tra i quali Kostic (Juventus) e Jovic (Fiorentina), e vantano una rosa di tutto rispetto. Hanno vinto quasi a mani basse il girone di qualificazione davanti al Portogallo e nel gruppo mondiale esordiranno con lo scoglio Brasile per poi affrontare Camerun e Svizzera. Dovesse andar bene l’esordio, i serbi troverebbero probabilmente la fiducia necessaria per disputare un grande mondiale, ma tutto sta soprattutto nella tenuta mentale della squadra, storicamente incapace di andare troppo avanti in un torneo iridato.
Una nazionale che almeno per una volta ha sognato, a Spagna ’82 battuta dall’Italia in semifinale, è la Polonia. La stella Lewandowski è l’uomo di punta di una squadra che annovera tra le sue fila ben 11 giocatori impegnati in Serie A, tra cui Zielinski (Napoli) e il portiere della Juventus Szczezny. Qualificatasi con il rotto della cuffia agli spareggi, avrà sì di fronte la forte Argentina, ma contro Messico e Arabia Saudita può ampiamente giocarsi il secondo posto e il conseguente accesso agli ottavi.
Sarà curioso poi capire cosa avranno da offrire le formazioni africane, in particolar modo il Senegal campione continentale in carica, e il Marocco guidato da Hakimi (Paris SG). I primi vorranno rinverdire i fasti di Corea-Giappone 2002, quando sorpresero il mondo arrivando fino ai quarti, ma si presentano con il loro uomo di punta, Sadio Mané (Bayern Monaco), che sarà disponibile solo a partire dal terzo incontro. Resta comunque una squadra di livello viste le presenze, tra gli altri, dell’ex “italiano” Koulibaly e dell’estremo difensore Mendy, entrambi al Chelsea. Il girone con Olanda, Qatar ed Ecuador potrebbe non essere troppo complicato per i campioni d’Africa in carica. Stesso discorso per il Marocco, capitato insieme al Belgio, Canada e Croazia. I leoni d’Atlante, come vengono soprannominati i giocatori marocchini, vantano tra le loro fila, oltre ad Hakimi, anche il bomber della nostra Serie B Walid Cheddira, e sarà interessante vedere l’attaccante del Bari in un palcoscenico così importante.
Infine è doveroso citare una nazionale la cui presenza ai Mondiali rappresenta una rarità. Il Canada è alla sua seconda partecipazione nella fase finale di una rassegna iridata, la prima fu nel 1986, quando perse tutti e tre i suoi incontri senza riuscire a segnare nemmeno una rete. I “Canucks”, come vengono soprannominati i nordamericani, hanno vinto il girone di qualificazione della Concacaf a pari punti con il Messico e, per una volta, hanno chiuso davanti agli Stati Uniti. Inseriti nello stesso gruppo del Marocco, insieme a Croazia e Belgio, è difficile sperare in un lungo cammino in Qatar, ma la forza dell’entusiasmo e il fatto di essere una Nazionale quasi “sconosciuta” potrebbe giocare a loro vantaggio.