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MotoGP 2022: i valori in campo dopo i test

La MotoGP ha terminato la fase preliminare del suo 2022: i test. Tra Sepang e Mandalika, la classe regina ha disputato cinque giornate di collaudi, a cui si aggiungono le tre di shakedown riservate ai tester ed ai rookie. Sebbene manchino ancora un paio di settimane alla prova del nove, ossia il GP del Qatar, possiamo farci un’idea dei valori in campo. Dopo questa fase di preparazione, alcune case sorridono mentre altre no. Approfondiamo questo aspetto.


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MotoGP 2022: chi sorride dopo i test?

Il sorriso più lungo lo vediamo sui volti della Ducati. Non sempre hanno primeggiato nelle classifiche dei tempi, ma Gigi Dall’Igna ed i suoi collaboratori sanno bene di disporre di un’arma letale. La GP22 ha un motore più potente, un telaio nuovo e l’abbassatore anteriore, soluzione già imitata dagli altri. C’è ancora qualcosina da sistemare, tipo l’erogazione del Desmo potenziato, ma le Rosse ci sono, eccome! E sembra esserci anche l’Aprilia. Le concessioni regolamentari aiutano, ma bisogna anche saperle sfuttare. E a Noale le stanno impiegando alla grandissima, con la RS-GP che comincia a fare paura. Il motore V4 non teme i rettilinei (e le Ducati) e l’aerodinamica sta diventando addirittura un riferimento nella top class. Inoltre, dispongono di un talento naturale come Maverick Vinales, anche se il suo apprendistato non è ancora terminato. Tra i sorridenti, non possiamo non metterci la Honda. L’Ala Dorata ha giocato d’azzardo rivoltando la RC213V come un guanto, ma alla fine la scommessa ha pagato. La nuova moto è meno scorbutica e rigida della precedente, e mette meno in difficoltà i piloti. Marc Marquez è quasi al pieno della forma, e Pol Espargaro è su di giri. Anche i satelliti sono contenti, per una volta. Suzuki, infine, sorride anche lei. La GSX-RR è una versione poco riveduta ma molto corretta della precedente. Joan Mir e Alex Rins sono sollevati nello scoprire che il nuovo motore è un grande step in avanti, non da primato ma meno “timido” rispetto al prepotente Ducati. C’è ancora qualcosina da sistemare (soprattutto in termini aerodinamici), ma l’aspetto che più rasserena ad Hamamatsu che i punti di forza del progetto sono rimasti intatti. Una cosa non da poco.

I musi lunghi della MotoGP

Chi non riesce a sorridere nella MotoGP 2022 del dopo test è la Yamaha. La M1 ha scontentato i propri piloti, i quali si aspettavano qualcosa di più. Fabio Quartararo non ha nascosto la sua delusione per una moto che ha migliorato appena di motore, ma che è ancora lontana da una concorrenza che fa passi da gigante. Franco Morbidelli è apparso più ottimista, ma è l’unico ad esserlo: anche Andrea Dovizioso si è lamentato delle scarse performance della moto. La dottrina dei piccoli passi non ha dato i risultati sperati, e la mancanza di coraggio degli ingegneri di Iwata sta esaurendo la pazienza dei rider. Forse, servirebbe un progetto completamente nuovo, esattamente come ha fatto la Honda. Anche KTM ha optato per un’evoluzione al posto della rivoluzione, ma per altre ragioni. A Mattinghofen hanno tanto materiale su cui lavorare…ma non sanno quale sia la direzione da prendere! Miguel Oliveira e Brad Binder hanno detto che la RC16 è migliorata, ma come per Yamaha, anche in casa “Kappa” hanno notato il grande step compiuto dagli altri. Agli austriaci serve tempo per chiarire le idee, prima di fare le loro mosse.