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MotoGP 2022: presentazione Suzuki, operazione rilancio

La Suzuki ha deluso nella MotoGP 2021, ma fin dalla presentazione ha ribadito di voler riscattarsi nel 2022. Ed è proprio la presentazione della squadra di Hamamatsu la notizia di oggi. Con la consueta cerimonia in streaming, Joan Mir e Alex Rins hanno tolto i veli alle GSX-RR in configurazione 2022. La presentazione ha visto protagonisti i due rider, nonché i due project leader Shinichi Sahara e Ken Kawauchi, che anche quest’anno faranno il tandem per sostituire la figura di Davide Brivio. Presente anche il collaudatore Sylvain Guintoli, reduce dallo Shakedown di Sepang.


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Presentazione Suzuki: obiettivo titolo MotoGP nel 2022?

La Suzuki ha deluso la scorsa stagione, e non l’ha nascosto. Il terzo posto di Joan Mir nel mondiale è una magra consolazione, perché il maiorchino era venuto a difendere il titolo del 2020, e inoltre non ha vinto nemmeno una gara. La GSX-RR ha mancato di sviluppo, perdendo terreno nei confronti di Yamaha e soprattutto Ducati. Ken Kawauchi ha detto nel video di presentazione che la Suzuki ha lavorato molto nel corso dell’inverno, accogliendo l’accorato appello di Mir nel rimettere mano alla moto. Sylvain Guintoli ha confermato le parole di Kawauchi, sottolineando come il lavoro di sviluppo si sia concentrato sull’abbassatore, introdotto l’anno scorso e utilizzato pochissimo. Mir è in scadenza di contratto, e se la squadra non dovesse rivelarsi vincente, potrebbe anche guardarsi attorno. Si dice che la Honda abbia messo gli occhi su di lui…Anche Alex Rins è in cerca di riscatto: il catalano è caduto troppe volte, e sente la pressione di Mir. Per il numero 42, diventato papà da poco tempo, la parola d’ordine sarà la costanza.

Cosa cambia sulla GSX-RR

Nella presentazione, la Suzuki non ha svelato i dettagli tecnici, se non il discorso dell’abbassatore. Da quello che si vede nel video, la livrea cambia un pochino, con l’aggiunta di una striscia nera sul cupolino che da alla colorazione blu e grigia un aspetto più aggressivo. Il cupolino stesso ha una forma leggermente diversa, segno di un lavoro anche in campo aerodinamico (le alette sono identiche all’anno scorso). Nel corso del test post-2021 la casa ha portato nuove specifiche di motore, di cui non sappiamo nulla. Come Yamaha, anche Suzuki è alla ricerca di maggiore potenza, per provare a mettere il sale sulla coda delle inavvicinabili Ducati.

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione