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MotoGP: adesso basta con questi stewards

Il motomondiale non è un mondo perfetto, e di tanto in tanto sorgono dei problemi. In tutte le classi, dalla Moto3 alla MotoGP, cresce il malcontento del paddock nei confronti dello Stewards Panel, il collegio dei commissari guidato da Freddie Spencer. Le sanzioni inflitte ai piloti si rivelano spesso incostanti, cosa che ha fatto arrabbiare l’ambiente. Ma dopo i fatti del GP del Portogallo, la misura per molti è colma, e sono cominciate delle vere e proprie proteste. Cerchiamo di comprendere la situazione.

MotoGP: cosa è successo con la Stewards Panel?

Che qualcosa si sia rotto lo si capisce dalle parole di Hervè Poncharal, che oltre ad essere il titolare della scuderia Tech3 è anche il presidente dell’IRTA, l’associazione dei team. A Portimao il manager francese ha visto il suo pilota Deniz Oncu partire dalla pit lane per la seconda gara di fila, per aver rallentato troppo in cerca di una scia. Ma a molti altri che hanno commesso la stessa infrazione è stata inflitta una semplice multa. Poncharal lamenta una diversità di trattamento ingiustificata. “Devo dire che è una sorta di disgrazia“, ha esordito al sito The-Race senza mezzi termini. “Non capisco perché una sanzione inflitta a molti piloti sia stata così diversa tra l’uno e l’altro. Alcuni hanno pagato una multa, mentre altri son dovuti partire dalla pitlane. Certa gente non capisce che può rovinare una carriera in questo modo. È una cosa che resterà per sempre nel mio cuore“.

Gli ha fatto eco Paolo Simoncelli, titolare del Sic 58 Squadra corse. Il team manager romagnolo ha sottolineato come il collegio non dia retta ai consigli che arrivano dagli addetti ai lavori. “Nei loro uffici sono super disponibili“, ha scritto Paolo sul suo blog. “Ascoltano consigli e sembra che condividano la tua opinione se non che alla fine, fanno come tutti i figli, appena volti loro le spalle fanno quello che vogliono. Sono ormai il trio più chiacchierato del paddock per le loro avvincenti decisioni, con cui volta per volta non fanno altro che avvalorare le nostre tesi a proposito delle loro insensate decisioni. E nonostante loro a volte, in seguito si rendano conto di essersi sbagliati, non tornano mai sui loro passi, anzi continuano imperterriti per la loro strada. Fantastici!“. Insomma, i team Moto3 sono piuttosto adirati. Ma non è che nelle altre classi siano contenti del lavoro di Spencer & Co, anzi.

Il caso Viñales

Anche in MotoGP cresce la frustrazione per il comportamento dello Stewards Panel. A Portimao, Maverick Vinales si è visto cancellare il suo giro migliore per un presunto track limits. Secondo molti testimoni Maverick non avrebbe toccato il verde, cosa che rende la cancellazione del tempo piuttosto dubbia. Si è poi scoperto che il sensore nella zona incriminata (curva 9) era danneggiato a causa della pioggia, facendo emergere i sospetti di una decisione arbitraria. Il tutto senza spiegazioni da parte dei giudicanti. Ma è questo il modo di agire?


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Il collegio dei commissari è composto da tre elementi. Il capo è il tre volte campione del mondo Freddie Spencer, ex pilota di provata caratura. Il secondo è Bill Cumbow, ex pilota di aerei di linea e commissario di gara presso la federazione americana, la AMA. Il terzo è scelto a rotazione. Il trio parla malvolentieri con la stampa, e certe loro mosse appaiono criptiche. Un modo per uscire dall’impasse è quello di pubblicare una nota a fine evento, dove si spiega per filo e per segno quale regola e quale sanzione vengono applicati. La F1 lo fa già da tempo, perché non lo fanno anche nelle due ruote? Hanno forse paura che scopriamo che è un collegio d’incompetenti?