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MotoGP Catalunya: Joan Mir, con calma e per piacere

Un venerdì all’insegna della calma, quello di Joan Mir al GP di Catalunya MotoGP. Per il campione del mondo non ci sono lampi da segnalare, quanto piuttosto un lungo e metodico lavoro per settare al meglio la sua GSX-RR. Nel complesso, il fine settimana della Suzuki è tutto in salita, in quanto le circostanze costringono la casa di Hamamatsu a dover contare sul solo Joan. Alex Rins, infatti, è caduto in allenamento nella giornata di giovedì, fratturandosi il braccio destro. È unfit per questo Gran Premio, ma spera di poter esserci nel prossimo.


Alex Rins salta il GP di Catalunya


MotoGP: come va il venerdì di Joan Mir in Catalunya?

Con l’unica Suzuki rimasta, Mir trascorre le FP1 a cercare l’assetto migliore per la gara. Il campione del mondo ha buonissimi ricordi su questa pista: qui la scorsa stagione rimontò dalle retrovie raggiungendo la seconda posizione, dietro l’imprendibile Fabio Quartararo. È un copione che Joan spera di ripetere anche quest’anno, ad eccezione della qualifica. Ma purtroppo, le FP2 non sembrano invertire la rotta più di tanto. Le condizioni soleggiate consentono di lavorare ancora molto sul setting per la domenica, ed è un bene, ma sul giro secco il 36 continua a faticare. Nei minuti finali del turno Mir non è in grado di mettere insieme un giro buono, con il grip extra delle gomme nuove che è per lui difficile da sfruttare. Il 16esimo tempo nella combinata lo mette fuori dalla Q2, almeno per il momento. Obiettivo primario nelle FP3 è quello di rimettersi in carreggiata, e riconquistare il posto in top ten.

Mi sono sentito piuttosto forte in questa prima giornata“, ha commentato Mir a fine sessione, “Nonostante la pista non avesse molto grip. Mi sentivo bene in entrambi i turni, ma quando siamo passati alle doppie soft alla fine ho avuto un piccolo problema all’anteriore, e non mi sentivo a mio agio a spingere. Così ho deciso di rientrare. Sapevo che non avrei avvicinato il mio best lap e ho preferito mettermi al sicuro invece che strafare. Il mio passo era buono, con tanti giri consistenti, ma devo lavorare per il giro veloce. Il mio team cercherà di scoprire come affrontare al meglio il problema che ho riscontrato oggi, e domani saremo di nuovo pronti“.

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione