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MotoGP: Ducati verso gli ordini di scuderia (o quasi)

Dopo Aragon, Pecco Bagnaia e la Ducati sono vicine a conquistare il mondiale piloti. Con soli dieci punti di scarto dal leader Fabio Quartararo, il torinese e la casa di Borgo Panigale mettono nel mirino la corona iridata dei conduttori, che sarebbe la seconda dopo quella costruttori già conquistata ad Alcaniz. Ma l’esito della stessa gara, con Enea Bastianini che “ruba” cinque preziosissimi punti, pone a Gigi Dall’Igna e soci la domanda del secolo: è ora che la Ducati impartisca ordini di scuderia? Ufficialmente non si ordina nulla, ma qualcosa nell’ombra si muove.


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Ducati e gli ordini di scuderia: verso il compromesso…storico?

La domanda sembra aver trovato una risposta definitiva, o quasi, all’indomani della gara aragonese. La Gazzetta Dello Sport rivela che Dall’Igna avrebbe deciso per un compromesso. L’idea è quella di congelare le posizioni quando mancano due o tre giri alla conclusione. Una tattica che per certi versi ricorda quella che Jean Todt imponeva alla squadra Peugeot, quando dominava la 24 ore di Le Mans. Questo non piacerà ai puristi, i quali hanno finora apprezzato la “pulizia” con cui i ducatisti si davano battaglia. Ma la tattica ha una sua perfetta logica. In primis, dall’Igna vuole evitare che due piloti con la stessa moto si scontrino tra loro, rischiando di perdere quel titolo che manca da troppo tempo. In secondo luogo, Ducati sta tutelando come un panda il suo pilota di punta. Pecco Bagnaia è velocissimo ma anche debole dal punto di vista psicologico. Lo dimostrano i tanti errori commessi durante la stagione (dal Qatar, a Le Mans, alla Germania) e la bravata d’Ibiza, per la quale può considerarsi un miracolato se non gli è arrivata la lettera di licenziamento. Ducati crede nel mondiale con Bagnaia, e lo vuole proteggere in tutti i modi. Ma come reagirà Bastianini, pilota pienamente consapevole delle sue capacità, ambizioso e poco incline ai compromessi? Tra le altre cose, i due saranno compagni di squadra, cosa che renderà difficile la convivenza prima ancora che essa avvenga. Per Dall’Igna, è una bella gatta da pelare.


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