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MotoGP: Honda potrebbe avere le concessioni nel 2022

Nel club delle concessioni della MotoGP, Honda potrebbe fare compagnia all’Aprilia. Proprio così: se la RC213V non dovesse cogliere nemmeno un podio nel 2021, nel 2022 l’Ala Dorata potrebbe disporre del pacchetto di vantaggi che la FIM concede ai costruttori “svantaggiati”. Una notizia che suonerebbe come un’umiliazione per la casa pluricampione del mondo, ma potrebbe anche rivelarsi una fortuna. Il meccanismo delle concessioni permette di mettere seriamente mano al progetto, risolvendo quei problemi che ad oggi sembrano insormontabili. Facciamo una panoramica della situazione, a metà tra il conveniente e l’imbarazzante, della casa nipponica.


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Cosa vogliono dire le concessioni per la Honda MotoGP?

Il regolamento della classe regina è piuttosto rigido in materia di sviluppo nel corso della stagione. Le case che hanno fatto almeno un podio nella stagione precedente devono accettare un regime di “congelamento” per quella successiva. Entro il 28 febbraio dell’anno in corso devono omologare la specifica del motore presso la FIM, la quale applica i sigilli alle unità stesse. Di lì in poi, non si può toccare più niente del propulsore, eccezion fatta per la manutenzione ordinaria. Il numero dei motori è limitato a sette per tutta la stagione, calcolati su un calendario di 19 gare. Questo regime prevede anche una limitazione dei test, limitandoli ad un numero finito di giornate in cui possono girare soltanto i collaudatori. Inoltre, è limitato il numero delle wild card (sempre per i collaudatori), con un massimo di tre iscrizioni per l’intero anno.

Tuttavia, se il costruttore stecca durante l’annata, nella successiva può avere dei vantaggi. Il numero dei motori sale da sette a nove, spariscono i sigilli e si ha la libertà di sviluppare il propulsore come si vuole. Il numero dei test è illimitato, e si possono impiegare i piloti titolari assieme ai tester. Il numero delle wild card raddoppiano, passando da tre a sei.

Il vantaggio di essere in svantaggio

Nel 2021 la normativa “anti pandemia” aveva parzialmente sospeso il sistema, per cui se una casa mancava di fare il podio non poteva guadagnare le concessioni. Ma ora, secondo quanto riporta Motorsport.com, la legge speciale è scaduta, quindi si ritorna alla norma originaria. Il che vuol dire che se la Honda fa la peggiore annata della sua vita, paradossalmente avrà un grande vantaggio per il 2022, con l’occasione di rimettere seriamente mano al progetto della RC213V. E considerando le risorse di cui dispone, si tratta di una situazione che farà tremare i polsi alle avversarie. Aspettiamoci polemiche e proteste per i prossimi mesi.

Immagine in evidenza di Honda Racing Corporation, per gentile concessione