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MotoGP: la fine ingloriosa del Kymiring

Come già sapete, la MotoGP non ha corso al Kymiring, il cui GP era previsto per luglio. Il comunicato stampa che annunciava la cancellazione del primo GP in terra finlandese da più di tre decenni parlava di problemi organizzativi. Dietro a tale parola si nasconde una storia di bancarotta e mala gestione, che ha spinto l’ente gestore dell’impianto ad abbassare la saracinesca. Il Kymiring rischia di diventare una cattedrale del deserto da milioni di euro.


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MotoGP: qual è la situazione del Kymiring?

Facciamo un passettino indietro. In primavera, la Safety Commission ha ispezionato il circuito per l’omologazione definitiva. La prima cosa che Franco Uncini ha notato è che le vie d’accesso al centro medico ed al paddock non erano asfaltate, ed il muretto che separa la corsia box dal rettilineo del traguardo era incompleto. Sono mancanze gravi, per una struttura che avrebbe dovuto ospitare un GP nel giro di pochi mesi. Alla fine, però, l’omologazione è stata concessa, con la promessa del gestore che avrebbe rimediato in fretta alle carenze. La promessa, non poteva essere mantenuta, perché il gestore aveva seri problemi economici. Dorna ha subito intuito la situazione, annullando l’evento di luglio. E lo stesso ha fatto il promoter Infront, che aveva messo in calendario il GP del mondiale motocross per questo fine settimana. La gara finnica delle ruote tassellate è stata trasferita a Hyvinkaa, impianto più vecchio ma più affidabile.

Pagare denaro, vedere cammello

Il gestore del Kymiring è ormai in insolvenza, con un debito che supera i 24 milioni di euro. La situazione è resa ancora più complicata dal coinvolgimento di una società pubblica, la Lahti Events. Quest’ultima è di proprietà del comune di Lahti, e controllava la sezione economica del circuito per il 17%. La società è a sua volta soffocata dai debiti, ed ha ricevuto cospicui finanziamenti da parte dell’amministrazione pubblica. Lo stesso Kymiring ha ricevuto pioggia di soldi pubblici, ma alcuni di questi prestiti non sono chiari, e a breve sarà avviata un’indagine penale. L’impianto deve circa due milioni di Euro a Lahti Events, corrispondenti ad un prestito per finire i lavori. Secondo Emilia Maki, managing director di KOKO Lahti (società pubblica che organizza eventi e proprietaria di Lahti Events), la cifra dovuta è anche maggiore. Insomma, la pista naviga in cattivissime acque finanziarie. Se poi ci aggiungiamo che le ditte dei lavori di costruzione hanno chiesto il pagamento degli arretrati, e che il comune di Lahti ha speso quasi 2 milioni di euro per un’uscita dell’autostrada A12 appositamente studiata, possiamo facilmente intuire che sentiremo ancora parlare del Kymiring, e non per le gare di MotoGP o di altre categorie.