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MotoGP, test Mandalika: Honda va in Pol

Il Mandalika Circuit inaugura oggi la sua era della MotoGP, con la prima di tre giornate di test previste. Ed è un vero inferno per i piloti della classe regina, alle prese con un tracciato reso impraticabile dalle piogge torrenziali della notte. Alla fine, la sessione si conclude regolarmente, pur tra ritardi ed interruzioni. In cima alla classifica c’è Pol Espargaro, ma in realtà regna l’equilibrio: tutte le sei case sono nelle prime sei posizioni!


MotoGP, Test Sepang: un record bestiale


MotoGP test Mandalika: come va il primo giorno?

“Polyccio” termina il day 1 in testa alla classifica, con 1’32″466. Il crono rappresenta il nuovo record del tracciato, più veloce di 4 decimi rispetto al riferimento della Superbike, ottenuto in condizioni di asciutto. Le previsioni parlavano che la MotoGP avrebbe girato due secondi meglio delle derivate di serie. Pol sopravanza di ben mezzo secondo il fratello Aleix, in azione con l’Aprilia. Il catalano dimostra l’efficacia della RS-GP 2022, veloce anche su una pista diversa da Sepang. Un’ulteriore conferma viene da Maverick Vinales, settimo a soli due decimi dal compagno di team. Davanti a “Top Gun” c’è Brad Binder, in terza posizione. Il sudafricano è uno specialista del misto, come dimostrato dalla rocambolesca vittoria dello scorso anno in Austria. Alex Rins, Fabio Quartararo e Jack Miller completano la top six, a soli tre decimi dalla vetta.

Chi scende e chi sale

La Suzuki sta piacendo ai suoi piloti (Joan Mir è ottavo, appena dietro a Vinales) i quali notano grandi progressi rispetto al 2021. Yamaha, invece, appare ancora in difficoltà: Quartararo svetta solo nel finale, altrimenti la casa di Iwata ha come suo rider top Andrea Dovizioso. Il forlivese non fa meglio del nono posto finale, davanti alla ducati di Jorge Martin. La casa bolognese sembra meno efficace rispetto a Sepang, con sole due moto in top ten. Johann Zarco è 13esimo dopo aver percorso ben 95 giri. Fabio Di Giannantonio è 14esimo e primo dei rookie, con Enea Bastianini 18esimo e Francesco Bagnaia addirittura 22esimo. Il torinese cade dopo appena un’ora, tornando ai box in piedi ma con la moto demolita. Marco Bezzecchi cade ben due volte, con la Ducati GP21 VR46. Luca Marini, con la GP22 sempre di VR46, sprofonda in 20esima piazza. Anche Marc Marquez va piuttosto male, solo 17esimo. Il catalano non è ancora al massimo della forma, tuttavia la nuova Honda si sta mostrando veloce anche con piloti diversi.

Una giornata da incubo

Ma la vera notizia è lo stato pietoso in cui il circuito indonesiano si presenta al via dei test. Le piogge torrenziali della mattina inondano la pista di fango. Quando il semaforo diventa verde, il commento dei piloti è unanime: la pista è inguidabile! Non passa nemmeno un’ora e i commissari devono esporre subito la bandiera rossa, per tentare di pulirla. Passa un’altra mezzora, tra ramazza e paletta, ma l’asfalto di Mandalika è tale e quale a prima. Così i piloti chiedono una riunione di emergenza, con il boss della Safety Commission Franco Unicini e con il delegato Dorna per la sicurezza, Carlos Ezpeleta. Si discute d’interrompere il test alle 15 locali, ma poi passa la linea di proseguire fino alla fine. Per recuperare parte del tempo perduto, la bandiera a scacchi viene posticipata di 45 minuti. In pratica si decide di far pulire la pista alle moto, man mano che passano sull’asfalto nuovo di pacca di Mandalika. Ma ancora una volta, gli organizzatori hanno collezionato una figura barbina. Per di più, la pioggia rifà capolino nel finale, annullando di fatto gli ultimi quindici minuti. Oltre al danno, la beffa.