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Naomi Osaka, da stella degli Australian Open ad icona planetaria

L’edizione del 2021 degli Australian Open ha forse consacrato in maniera dirompente Naomi Osaka, issandola come possibile monopolizzatrice degli Slam tennistici nei prossimi anni. L’americana Brady ha potuto veramente poco durante l’ultimo atto giocato nell’immenso teatro della Rod Laver Arena, uscendone sconfitta in due rapidi ( e alquanto noiosi) parziali. La giapponese sale a quattro nel computo dei tornei del Grande Slam vinti, tutti ottenuti sul cemento. Ora serve un ulteriore step di crescita anche sulle altre superfici, ma il futuro è piuttosto roseo. Inoltre Naomi è brava nel campo da tennis quanto nel sociale: infatti da molti anni lotta per cause nobili a sostegno delle donne e in difesa delle persone discriminate. Un aspetto che senz’altro le fa onore.

Naomi Osaka attiva nel sociale. A quali campagne ha preso parte?

Figlia di Leonard François, originario di Haiti, e di Tamaki Osaka, la giovane Naomi ha preso il cognome della madre in virtù di una legge sugli stranieri che vige in Giappone. Tennista dall’età di 8 anni, ha trascorso un’infanzia tutt’altro che agevole a causa dei tanti spostamenti fatti per motivi lavorativi dei genitori. Dal 2000 vive in pianta stabile negli Stati Uniti, avvicinandosi a questo sport seguendo le orme di due mostri sacri della racchetta come le sorelle Williams. Nonostante sia americana d’adozione, il papà ha sempre voluto che rappresentasse il suo paese natale durante i match di Fed Cup, anche se in realtà la fresca vincitrice a Melbourne parla pochissimo il giapponese.

Una nobiltà d’animo che l’ha sempre contraddistinta e che è rimasta tale una volta che la nativa di Hokkaido è balzata alle cronache internazionali. Dalla lotta per e con le donne al Black Lives Matter, sono tante le tematiche difese da Naomi Osaka e le campagne benefiche ed umanitarie a cui ha partecipato. Potremmo riassumerla come una tennista a 360°, che mette nella stessa misura il suo impegno sia durante le partite che a sostegno delle persone meno fortunate. Durante gli US Open dello scorso anno è scesa in campo con 7 mascherine differenti, con su scritti i nomi di persone di colore vittime di violenza e ha dedicato la vittoria finale a Tamir Rice, un bambino di 12 anni morto a causa di un proiettile vagante esploso dalla pistola di un agente della polizia di Cleveland.

Il portafogli sorride

Anche grazie alla sua rilevanza mediatica, molte riviste l’hanno inserita tra le donne più influenti nel panorama mondiale. Forbes invece, l’ha eletta come l’atleta donna più ricca del mondo, con un fatturato che nel 2020 ha toccato 37.4 milioni di dollari tra premi e sponsorizzazioni, superando il record di Maria Sharapova nel 2015 (29.5 mln) e spodestando la collega Serena Williams, che deteneva il primato da quattro anno. Molti, soprattutto negli Stati Uniti, trovano in Naomi Osaka somiglianze con la 23 volte vincitrice Slam: “Lei è il mio idolo da quando sono bambina, sogno un giorno di seguire le sue orme”.

Presto anche nel calcio?

A giudicare dai suoi cospicui guadagni, viene naturale pensare anche ai modi d’investimento di una sportiva della sua caratura. Ebbene sì, dal tennis al calcio il passo è breve: alcune settimane fa Naomi Osaka ha annunciato di aver acquisito una società di calcio femmine, la North Carolina Courage. Dal 2022 la classe 97′ potrebbe sfidare la sua rivale di sempre, nonché punto di riferimento fin dall’infanzia, Serena Williams. Infatti anche la leonessa del Michigan detiene le quote di un club, l’Angels City, una squadra di Los Angeles. Quel che è certo è che anche lontano dai campi da tennis, questo sarebbe un duello fino all’ultimo colpo.