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Ufficiale: riparte la NASCAR 2020

E’ bandiera verde per la NASCAR 2020. Nella nottata di ieri la federazione delle stock car ha annunciato la ripresa del campionato, dopo la pausa forzata causata dal coronavirus. La stagione 2020 della NASCAR ripartirà il 17 maggio, sul tracciato di Darlington. Confermata per il 24 maggio la Coca Cola 600, la gara maratona del Charlotte Motor Speedway. Il mese di maggio si svolgerà esclusivamente su queste due piste, per evitare l’uso dell’aereo. La ripresa è possibile grazie al nulla osta dei governatori del North Carolina e del South Carolina.

Oltre alla classe maggiore, la Cup series, ripartiranno anche le serie cadette XFinity e Truck Series.

Il calendario rimaneggiato si articola quanto indicano le foto sotto (scorri per vedere). Piccola nota: gli orari si riferiscono al fuso locale.

NASCAR 2020: le nuove misure

In una conferenza stampa a distanza, il presidente della NASCAR Steve O’Donnell ha approfondito l’argomento sul restart della stagione. Oltre ad annunciare il calendario di cui sopra, O’Donnell ha anche illustrato le nuove procedure che si seguiranno in questo nuovo inizio.

Innanzitutto, O’Donnell sottolinea come le nuove norme siano basate sulle linee guida del CDC (il corrispondente americano dell’Istituto Superiore di Sanità) e della collaborazione di virologi ed epidemiologi appositamente assunti.

In primis, i team dovranno ridurre l’organico da portare in pista, e monitorarlo costantemente. Ognuno di essi dovrà compilare un questionario in cui indicare i risultati dei vari test sulla salute dei dipendenti. Ogni squadra potrà comporsi di al massimo 16 persone (pilota compreso), che alloggeranno isolati nei motorhome a debita distanza. Verrà misurata la febbre all’ingresso in pista, durante l’evento e alla fine, prima di lasciare il circuito. Verranno effettuati altri esami, come il battito del cuore e la respirazione. Le persone sospettate di mostrare sintomi verranno isolate.

I team saranno spalmati su più garage, in modo da mantenere la distanza di sicurezza. Anche gli spotter saranno distanziati, approfittando anche degli spalti vuoti. Ogni pilota, meccanico, ingegnere, addetto ai lavori, dovrà indossare una mascherina. I commentatori TV rimarranno in cabina, salvo casi di necessità.

Nella conferenza stampa O’Donnell ha parlato anche di test specifici per il COVID-19, sottolineando che saranno limitati causa la penuria di tamponi disponibili. Ha anche accennato a test sierologici, i quali però sono ancora in fase sperimentale.

Dal punto di vista più strettamente sportivo, il format di gara riserva importanti novità. Tutti gli eventi si svolgono in un solo giorno, e prevedono solo la gara. Niente prove libere, né qualifiche (ad eccezione della Coca Cola 600, in cui si disputeranno le prove ufficiali). Si era parlato di abolire i pit stop, ma alla fine la NASCAR ha optato per mantenerli. Secondo O’Donnell, la NASCAR vuole rendere la situazione il più simile “normale”.

Tutto chiaro, fino a qui. Ma una domanda sorge spontanea: che succede se qualcuno contrae il virus? O’Donnell ha parlato anche di questo. Per prima cosa, la NASCAR controllerà ogni movimento dello staff in pista, con la collaborazione dei soggetti interessati. In caso di positività di uno dei membri, la federazione chiederà di monitorare il soggetto per 14 giorni, e poi collaborare per rintracciare chiunque sia stato in contatto con il medesimo. O’Donnell ha anche accennato all’adozione di software specifici, senza però entrare nel dettaglio.

O’Donnell, infine, ha parlato anche della questione spettatori. La NASCAR sta elaborando un piano per riportare i fan sulle tribune nelle prossime gare di questo sgangherato 2020.

Si ritorna a correre!

Al rientro da questa strana e lunga pausa, la NASCAR avrà diversi temi da sviluppare. Ci saranno i giochi per l’accesso ai playoff (il cui programma originale è confermato), e alcune novità di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi. Il veterano Matt Kenseth rientra in gioco dopo quasi due anni di assenza. Il pilota del Wisconsin correrà con Ganassi al posto del giubilato Kyle Larson. Un altro veterano, Ryan Newman, riprende il volante della sua Ford Roush, a quasi quattro mesi di distanza dal tremendo botto della Daytona 500.

Non mancheranno, infine, le nostre cronache delle gare. Continuate a seguirci!