Chase Elliott è il re degli stradali della NASCAR, e lo dimostra con la vittoria alla Bank of America 400. Il georgiano della Hendrick Motorsports trionfa sul tracciato stradale del Charlotte Motor Speedway, noto anche come Roval, per il secondo anno consecutivo. E’ la sua terza vittoria stagionale, la quarta sui tracciati tradizionali in cui si gira anche a destra.
La vittoria di Elliott nasce a 18 giri dal termine, quando passa Erik Jones per poi salutare il resto della compagnia. Il numero 9 taglia il traguardo con quattro secondi di vantaggio su Joey Logano, che nelle fasi finali strappa a Jones la seconda posizione. Erik può comunque ritenersi soddisfatto della sua prova, grazie all’ennesima top five. Lo aiuterà in ottica mercato, dove deve cercare un volante (ne parleremo domani nel notiziario).
Kurt Busch chiude in quarta posizione, proseguendo il suo momento magico culminato dalla vittoria della gara di casa di Las Vegas due settimane fa. Ryan Blaney invece era in testa quando si è girato al giro 73. E’ poi rientrato ai box dove si è beccato una penalità per eccesso di velocità in corsia box! Alla fine termina quinto.
William Byron, Martin Truex jr, Alex Bowman, Cole Custer e Clint Bowyer completano la top ten.
Bowyer è uno dei quattro piloti eliminati del Round Of 12, la seconda parte dei Playoff della NASCAR. Il pilota dello Stewart Haas Racing è stato in testa per nove giri prima di patire problemi al servosterzo. Aric Almirola è anch’esso eliminato dopo aver chiuso 16esimo, tre posizioni davanti ad Austin Dillon, anch’esso eliminato dopo aver lottato con le forautre.
Ma l’eliminazione più clamorosa è quella di Kyle Busch, campione in carica della serie. Il pilota di Joe Gibbs, ancora a secco di vittorie in questo 2020, tenta una strategia aggressiva per salvare la classifica, ma resta a secco a tre giri dal termine, obbligandolo ad uno stop imprevisto. Il numero 18 chiude 30esimo, e guarderà dalla finestra gli altri che si contendono il trofeo finale nelle prossime quattro gare.
La cronaca della Bank Of America 400
Smette di piovere sul tracciato stradale di Charlotte, ma la pista è ancora bagnata. Per questo motivo, la NASCAR impone ai team di partire con le gomme rain, per poi passare alle slick qualora le condizioni dell’asfalto del Roval lo consentano.
In queste condizioni miste, Denny Hamlin scatta dalla pole ma Brad Keselowski gli soffia la testa con un sorpasso alla prima chicane. Il portacolori del Team Penske mantiene la testa fino all’ottavo giro, quando viene passato da Elliott.
Al giro 11 spunta la prima delle nove bandiere gialle del pomeriggio: è la competition caution, la pausa regolamentare per controllare l’usura. La gran parte dei piloti rientra per passare alle slick, mentre Elliott decide di restare fuori e mantenere la prima posizione.
Al restart, Elliott perde la leadership da Truex, che a sua volta viene passato da Bowyer. Appare subito evidente che le gomme rain non sono adatte alle condizioni della pista, cosa che spinge molti dei piloti che non si sono fermati a rientrare. Ma non è la tattica giusta, come dimostra Ty Dillon.
Il nipote più giovane di Richard Childress è tra i piloti che hanno cambiato gomme durante la Competition Caution. Il pilota di casa Germain risale velocemente la classifica, fino a strappare la testa a Bowyer al giro 21. Nemmeno la caution per l’uscita di pista di John Hunter Nemechek del giro 23 impedisce alla Chevrolet numero 13 di cogliere il successo nella Stage 1 della Bank Of America 400.
Stage 2
Christopher Bell non rientra ai box durante la pausa che introduce la Stage 2, e riparte davanti a tutti. Il numero 95 rimane al comando fino al giro 30, quando viene infilato da Byron.
I giri 33 e 34 sono i festival dei testacoda. Ryan Newman, Keselowski, Jones e Matt DiBenedetto si girano, riuscendo comunque a riprendere la corsa senza danni. Niente caution in nessuna delle situazioni.
Byron mantiene la testa fino alla tornata numero 40, quando Blaney lo infila all’interno con una manovra pulita. Sette giri più tardi rispunta la bandiera gialla per via di JJ Yeley, che rimane bloccato nella via di fuga fatta di erba molto bagnata.
La Stage 2 si conclude con uno sprint di due giri, nel quale Blaney è capace di tenere a bada uno scatenato Chase Elliott. Si mettono male le cose per Kyle Busch, costretto a rallentare improvvisamente in curva 5 causa un’improvvisa foratura.
Stage 3
La Stage 3 ripete il copione della Stage 2. Christopher Bell riparte davanti a tutti, per poi cedere la prima posizione a Byron. Elliott è costretto ad una sosta imprevista per una ruota allentata.
La corsa di Ty Dillon finisce al giro 65, quando impatta le barriere in curva 6. Byron resta in pista per mantenere la leadership, ma al restart viene bruciato da un Clint Bowyer in palla, nonostante i problemi al servosterzo.
Al giro 69 è il turno di Austin Dillon ad andare a sbattere. Il fratello maggiore di Ty riceve una spinta involontaria da Kyle Busch urtando le barriere della chicane del rettilineo principale. Riprende la corsa, ma le sue chance di lotta per il titolo evaporano.
La caution relativa spinge molti a rientrare, tranne Blaney che rimane in pista. Ed è lui a condurre il gruppo al restart del giro 73, seguito dal duo del JTG Daugherty, Ryan Preece e Ricky Stenhouse jr.
Quest’ultimo è suo malgrado protagonista del prossimo episodio, quando viene speronato da un Bubba Wallace un filo troppo arrembante in curva 1. Nell’incidente viene coinvolto anche Bowyer, che riporta danni superficiali sulla sua Ford Mustang. Nello stesso giro, Blaney si gira, regalando la prima posizione ad un incredulo Preece.
Ma la gioia per il 29enne del Connecticut dura poco, essendo che Alex Bowman lo infila in curva 5 nel corso del giro 82. Ryan perde anche la seconda posizione, a favore di Elliott.
Al giro 86 sventola l’ottava bandiera gialla della giornata, per detriti in pista. Tutti rientrano ai box per andare fino alla fine, ad eccezione di Kyle Busch, che tenta l’azzardo di rimanere in pista. Durante la caution, Matt Kenseth va ad impattare le barriere in curva 3.
Al restart del giro 91, Kyle deve arrendersi alle manovre di Erik Jones e di Elliott, primo e secondo rispettivamente. Chase rimane poi in pista al giro 97, quando l’uscita di Brennan Poole porta all’ultima bandiera gialla della giornata. Al restart, Logano passa Jones per il secondo posto, ma non ha la velocità per agguantare un Elliott in fuga solitaria.
La gara si conclude con la sosta imprevista di Kyle Busch, rimasto a secco a due tornate dalla conclusione. Taglia il traguardo in 30esima posizione, dicendo addio alla residue speranze di vincere il terzo titolo NASCAR.