La prima legge della NASCAR è di non dare mai nulla per scontato, e la Bank of America 400 sul ROVAL di Charlotte ne è un esempio. Dopo aver assistito ad una gara fin troppo lineare, un paio di caution tardive e vari colpi di scena rimescolano le carte completamente. Christopher Bell sbuca dal nulla e vince la gara, guadagnandosi in extremis il passaggio al turno successivo dei Playoff, il Round of 8. Dal turno vengono eliminati nomi eccellenti come quello di Kyle Larson. Kevin Harvick chiude la gara in seconda posizione, con Kyle Busch, AJ Allmendinger, Justin Haley, Christopher Buescher, Bubba Wallace, Tyler Reddick, Chase Briscoe ed Austin Dillon che chiudono la top ten. I cambi di leader sono dieci, le bandiere gialle sei.
NASCAR 2022: i magnifici sedici dei Playoff
NASCAR, Charlotte 400: cosa succede al ROVAL?
Il poleman Joey Logano tiene William Byron a distanza ravvicinata, vincendo una Stage 1 francamente noiosa. Alcuni driver, come Allmendinger e Reddick, optano per fermarsi ai box qualche giro prima del finire della stage, secondo una pratica che abbiamo visto più volte sui circuiti stradali. Proprio loro due si contendono la prima posizione nella Stage 2, con “Dinger” che supera in pista Reddick e detta il ritmo sul terreno a lui più congeniale (AJ è stato avversario di Sebastien Bourdais nella Champcar dei primi anni 2000). Ma anche nella seconda frazione, entrambi pittano prima del finale, lasciando il successo di tappa a Ross Chastain. Al termine della Stage, la situazione dei Playoff sembra delineata. Con 13 punti conquistati, Daniel Suarez sembra avere in tasca l’ultimo posto utile per accedere al round successivo. L’avversario più minaccioso è Briscoe, al quale però serve un miracolo per sopravanzare il messicano. A proposito di miracoli…
I colpi di scena della Stage 3
All’inizio dell’ultima Stage, Suarez si ritrova di colpo in un mare di guai. Il servosterzo della sua Chevrolet Trackhouse cede di colpo, tanto che scivola fino all’ultima posizione. Daniel deve aggrapparsi al volante per far girare la vettura numero 99, con sforzo fisico annesso (a fine gara dichiara di avere le braccia distrutte dalla fatica!). È una manna dal cielo per Briscoe, il quale risale fino alla 15esima posizione rubando il posto finale a Suarez. La lotta per la prima posizione si conclude nel ciclo dei pit stop in bandiera verde, con Chase Elliott che precede di quattro secondi Allmendinger, e di quasi cinque Reddick. La gara sembra finita qui, quando arriva il colpo di scena che non ti aspetti. A cinque giri dalla conclusione, la direzione di corsa fa sventolare la bandiera gialla per un cartellone pubblicitario rimasto sulla pista. Bell e altri piloti si giocano la carta delle gomme nuove, rientrando ai box. Con 46 punti di ritardo sull’ottava posizione, Bell ha un disperato bisogno di vincere per continuare la caccia al titolo. Larson è fermo ai box per un problema ad una sospensione, cosa che gli fa perdere cinque giri e lo mette in zona pericolo.
Old wild west
Il restart è di quelli selvaggi, con sorpassi e spintoni ovunque. Alla penultima chicane Briscoe viene spinto fuori da Corey LaJoie, girandosi. La caution è inevitabile, ma presto si tramuta in una bandiera rossa, essendo che il contatto ha danneggiato il dissuasore all’esterno del cordolo. Lo stop dura solo sei minuti, dopodiché si va in overtime. Grazie alla gomme fresche, Bell si ritrova a partire dalla prima fila, accanto ad Harvick. Al via sfrutta benissimo l’extra grip, vincendo la gara e staccando il biglietto per il Round of 8. Anche Briscoe si gioca la carta delle gomme nuove, rimontando fino all’ottava posizione. Il pilota Stewart-Haas si guadagna così l’ultimo posto utile in extremis. Suarez e Larson rimangono invece fuori, assieme ad Austin Cindric ed ad Alex Bowman. Il pilota dell’Arizona non ha corso al ROVAL, essendo ancora alle prese con i postumi della botta del Texas. Al suo posto corre Noah Gragson, che chiude la gara in 23esima posizione.