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NASCAR, Coke Zero Sugar 400: l’ultima, infinita corsa della Regular Season

Il finale della Regular Season della NASCAR Cup Series è interminabile: la Coke Zero Sugar 400 di Daytona dura più di due giorni, a causa della pioggia che obbliga a revisioni di programma e attese che sembrano non terminare mai. In mezzo, c’è il classico show da Superspeedway, con gare di gruppo, spintoni e incidenti multipli. Alla fine la spunta Austin Dillon, che stacca così l’ultimo biglietto per l’accesso ai Playoff, assieme a Ryan Blaney. Martin Truex Jr è invece eliminato per appena cinque punti. Dillon precede al traguardo Austin Cindric, Landon Cassill, Noah Gragson, Cody Ware, BJ McLeod, Truex, David Ragan e Kyle Busch, ultimo della top ten. I cambi di leader sono 39, le caution sette, per un totale di ben 30 giri.

NASCAR Cup Series: cosa succede nella Coke Zero Sugar 400?

La gara doveva partire alle sette di sera di sabato, ma il meteo ci mette lo zampino. La pioggia insistente costringe la direzione gara a rimandare tutto alla domenica mattina, con partenza alle 11 locali (le 16 italiane). Dopo 31 giri avviene il primo colpo di scena: Ryan Blaney, uno dei candidati ai Playoff, sbatte contro il muretto per una carambola innescata da Erik Jones. La Ford numero 12 è parecchio danneggiata, ma riesce a proseguire. Non è altrettanto fortunato Brad Keselowski, coinvolto anche lui nel patatrac assieme a Christopher Bell. Lo zero in classifica costa all’iridato 2012 l’ultima chance di entrare nei Playoff: non gli capitava dal 2013! Truex, nel frattempo, guadagna cinque punti a Blaney nella Stage 1, vinta in volata da Joey Logano. Martin segna un altro colpo a favore nella Stage 2, finendo secondo alle spalle di Kyle Busch. Ma è nella stage finale che si gioca l’all-in. Segnaliamo, per dovere di cronaca, il ritiro di Kyle Larson per la rottura del motore: il californiano, vincitore domenica scorsa a Watkins Glen, rompe il motore.


Go Bowling a Watkins Glen: nel segno di Iceman


Un finale più lungo del previsto

Se pensavate che “Beautiful” fosse la serie più lunga che abbiate mai visto, dopo questa gara dovrete ricredervi. Ci vorranno ben quattro ore per giungere alla bandiera a scacchi! Andiamo con ordine: già al restart di Stage 3, scoppia un nuovo patatrac che fa strage di vetture. Delle otto macchine coinvolte c’è anche Michael McDowell, che come Keselowski dice addio ai sogni di Playoff. Al restart successivo capita un altro big one, che coinvolge il futuro vincitore Dillon. Alla fine si arriva al giro 131, quando ricomincia a piovere. La pista umidiccia manda a sbattere un sacco di piloti, come Hamlin, Tyler Reddick, Daniel Hemric, Daniel Suarez, Cassill e soprattutto Truex. Denny critica la direzione gara per non aver fermato la corsa, in quanto la pista era già bagnata. Lo farà pochi istanti dopo, esponendo la bandiera rossa. Si riparte dopo 3 ore e 19 minuti di attesa, e con 21 tornate ancora da svolgere. Dillon si gioca la vittoria con Austin Cindric, già trionfatore della 500 lo scorso febbraio. Con una spinta troppo vigorosa manda in sovrasterzo la Ford numero 2, che perde terreno. Lo recupera in tempo per l’ultimo giro, ma il portacolori Childress riceve l’aiuto di Reddick, che lo spinge lanciandolo verso il traguardo. Le 21 tornate finali sono una manna dal cielo per Blaney, che recupera fino alla 15esima posizione. Questo, unito allo stop forzato di Truex, consente al numero 12 di entrare in zona Playoff per appena cinque punti. La messa della NASCAR è finita, andate in pace.


Classifica di gara