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Coronavirus, la NASCAR non si ferma

L’epidemia di Coronavirus sta facendo impazzire il mondo del Motorsport, tranne la NASCAR. La federazione americana ha infatti annunciato che le prossime due gare, ad Atlanta ed ad Homestead, si disputeranno regolarmente, ma a porte chiuse. Niente rinvio o cancellazione, dunque: la NASCAR non seguirà le orme di Formula 1 e MotoGP, almeno per ora.

In questo momento, la NASCAR svolgerà le sue gare all’Atlanta Motor Speedway ed all’ Homestead-Miami Speedway senza pubblico sugli spalti. Questi eventi saranno riservati ai concorrenti, ai meccanici, ai commissari ed al resto del personale necessario per svolgere una gara. Lavoreremo con il personale medico mentre determineremo i programmi futuri successivi a questi eventi“.

In data odierna la contea di Miami-Dade, che ospita il circuito di Homestead, ha proclamato lo stato d’emergenza, sospendendo tutte le attività. Ciò ha comportato la decisione di rimandare l’evento, trasformata poi in un via libera a porte chiuse. Quello della contea è comunque un provvedimento a scopo precauzionale: in Florida al momento non risultano casi di Covid-19.

Per quanto riguarda la gara di Atlanta, prevista per questo weekend, il programma di prove e gare è confermato. L’unica differenza sarà che non si svolgeranno le attività riservate al pubblico. Prima ancora che scoppiasse la grana Homestead, la NASCAR aveva introdotto delle nuove procedure per affrontare l’emergenza, come l’incontro con i fan in luoghi aperti e l’introduzione di un infettivologo nello staff medico del circuito.

Oltre la NASCAR, anche le altre categorie americane stanno facendo i conti con il coronavirus. E’ notizia di oggi, ad esempio, dello slittamento della 12 ore di Sebring a novembre, complice anche il bando dei voli dall’Europa recentemente voluto dall’amministrazione Trump. La IndyCar, impegnata questo weekend a St Petersburg, ha già annunciato di correre senza pubblico, anche se già si parla di una cancellazione. Il Supercross, infine, ha rimandato la gara di Seattle a data da destinarsi. Lo stato di Washington ha imposto restrizioni agli eventi pubblici, che non possono ospitare più di 250 persone.