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NASCAR: Elliott fa il patriota a Road America

Per il 4 luglio, l’Indipendence Day americano, la NASCAR mette in piedi lo show sulla pista stradale più bella del paese, Road America. La Jokey Made in America 250 regala spettacolo dal primo all’ultimo giro, ed un vincitore degno di nota come Chase Elliott. Il campione in carica conferma la sua fama di road racer, aggiudicandosi per distacco la corsa a dispetto del fatto di essere partito dal fondo. Chase precede di oltre sei secondi Christopher Bell, che batte nei giri finali il compagno di squadra Kyle Busch. Il due volte iridato precede suo fratello Kurt, che assieme a Ross Chastain regala una doppia top ten al “pensionando” Chip Ganassi. Denny Hamlin, Chase Briscoe, il già citato Chastain, Tyler Reddick, Martin Truex Jr e Matt DiBenedetto completano la top ten. I cambi di leader sono dieci, le caution 4 per un totale di 9 giri neutralizzati.


Chip Ganassi vende il suo team NASCAR


Cosa succede nella gara NASCAR di Road America?

Sotto un sole splendente, i piloti affrontano i 62 giri di una gara lunga, ma non eterna. La Stage 1 vive dell’intensa battaglia tra i due compagni di squadra William Byron e Kyle Larson, con quest’ultimo che va lungo in staccata in un tentativo di sorpasso. Byron, scattato dalla pole, vince la prima frazione ma non sarà più protagonista. Un errore in staccata in curva 4 nei giri finali lo farà precipitare in 33esima posizione. Anche la Stage 2 è distinta da una bella battaglia per la prima posizione. Grazie alle strategie. Kyle Busch riparte davanti a tutti, ma dopo un paio di giri viene scalzato da un Matt DiBenedetto in forma smagliante. “MattyD” prova la fuga ma viene acciuffato da Austin Cindric, velocissimo sui circuiti stradali. Tra i due infuria la lotta, ma ad un certo punto la trasmissione molla di colpo Cindric. Dopo un testacoda all’ingresso della curva Kink, il 22enne campione in carica della XFinity Series è costretto al ritiro. Busch risupera DiBenedetto (a sua volta vittima di un problema tecnico) ma cede la posizione per pittare a tre giri dalla conclusione. La vittoria della Stage va a Tyler Reddick, la prima della stagione.

Il momento chiave

La Stage 3, come di consueto, è quella che segna le sorti della gara. Elliott riparte dalla top ten, dopo aver impiegato le frazioni precedenti a rimontare dal fondo. “MattyD” è di nuovo leader ma la sua Ford non è perfetta, e non manca molto prima di essere riassorbito. Elliott lo passa a 25 giri dalla conclusione, imitato da Kyle Busch che infila il numero 21 la tornata dopo. In questa fase diventa cruciale il consumo, con tutti i piloti che avranno necessità di fermarsi un’altra volta. Tuttavia, a 17 giri dalla fine, una caution rende superflua qualunque tattica.

In curva 1, Anthony Alfredo s’insabbia, causa l’improvviso dechappamento della gomma posteriore sinistra. La conseguente bandiera gialla spinge tutto lo schieramento a fermarsi (tranne Aric Almirola e Ryan Blaney, che già avevano sostato). Alla ripartenza, Kyle Busch si porta in testa, ma Chase è molto più veloce e lo passa agevolmente. Il resto della gara è relativamente tranquillo, con la rimonta di Bell che va a strappare a Busch il secondo posto. L’unico episodio rilevante di questa fase è la toccata di Alex Bowman a Kyle Larson, causata da un errore in staccata del numero 48 in curva quattro (sempre lei!). Il numero 5 si gira e perde la top ten, mentre Alex deve rientrare ai box per riparare la carrozzeria danneggiata. Quest’ultimo chiederà scusa al compagno di team a fine gara.


Classifica di gara