Con la Season Finale 500, di scena sul miglio del Phoenix Raceway, la NASCAR chiude il sipario sulla stagione 2020. Il verdetto finale è a favore di Chase Elliott, autore di una gara spettacolare. Parte ultimo, rimonta, lotta come un leone e si porta a casa la vittoria. Un successo che gli consegna il titolo della Cup Series della stagione 2020.
Per il georgiano della Hendrick Motorsports è il campionato dei record. E’ il terzo pilota più giovane a conquistare la Cup Series, ed è il terzo figlio d’arte a raggiungere il papà nell’agognato traguardo (suo padre Bill Elliott vinse il campionato nel 1988). Ed è una liberazione per il sua patron, Rick Hendrick. Per la gloriosa scuderia è il primo titolo dal 2016, il 13esimo della sua storia. E’ mancata la ciliegina sulla torta del titolo costruttori per la Chevrolet, sconfitta dalla Ford. Ma in fondo, che importa?
Elliott costruisce la sua vittoria con una gran velocità, grazie alla quale riesce a rimontare dall’ultima posizione. La sua Chevrolet numero 9 è molto veloce nei long run, a differenza di Joey Logano, il quale da il meglio di sé negli stint brevi. L’alfiere Penske mostra anche il suo repertorio di guida aggressiva, ma non basta per arginare il “ciclone” Elliott.
Brad Keselowski, a differenza del compagno di team Logano, ha la velocità anche nel long run, ma è penalizzato da una serie di pit stop troppo lenti. “Bad Brad” si deve accontentare del secondo posto, ma rimane l’amaro in bocca per quel bis iridato che era, forse, alla sua portata.
Il più deluso di tutti in una domenica dal finale thrilling è Denny Hamlin. Il numero 11 è in lotta per la vittoria nei primi giri, nonostante una Toyota in preda al sovrasterzo. Nel corso della gara, il suo handling peggiora, ed il titolo gli sfugge tra le mani. Hamlin rinnova la sua fama di “eterno secondo”, sempre velocissimo ma mai abbastanza per vincere il titolo.
La gara finale della NASCAR vede il confronto diretto tra i quattro sfidanti, i quali si contendono le prime quattro piazze. Il risultato è una corsa con 19 cambi di leader ma sole quattro caution, di cui una per un episodio in pista.
NASCAR Season Finale 500, com’è la gara per gli altri?
Jimmie Johnson chiude la sua gloriosa carriera nella NASCAR con un eccellente quinto posto. Il 45enne californiano celebra la fine di un’epoca costellata di sette titoli in bacheca, festeggiando allo stesso tempo il campionato del giovane Elliott.
Ryan Blaney è veloce tutto il pomeriggio, riuscendo in diverse occasioni ad avvicinarsi ai fantastici quattro. Conclude la gara in sesta posizione, promettendo di essere anche lui in lotta per il gran trofeo.
Ottima prova per Matt DiBenedetto, ottavo con la Ford del Wood Brothers Racing. “MattyD” è preceduto da Kevin Harvick, dato per grande favorito per la conquista della Cup Series e che invece ha visto infrangersi il sogno la settimana precedente, a Martinsville. William Byron e Martin Truex Jr completano la top ten.
Clint Bowyer conclude la sua ultima gara in NASCAR in 14esima posizione. Come Johnson, anche il 41enne del Kansas lascerà il volante, ma per prendere il microfono della telecronaca della FOX. Venticinquesima piazza per Matt Kenseth, anche lui, probabilmente, al ritiro.
La cronaca della gara
La NASCAR Season Finale 500 si svolge con un cielo variabile. Il sole si fa coprire da uno strato di nuvole che però non sono compatte, e non minacciano pioggia. La temperatura è fresca, a dispetto del fatto che siamo in mezzo al deserto.
Chase Elliott fallisce per due volte le verifiche tecniche: doveva partire dalla pole, ma invece, scatterà dall’ultimo posto. Nessun problema: dopo i primi 20 giri di gara è già in top ten!
In testa scatta Joey Logano, seguito dal compagno Keselowski e da Denny Hamlin. Questi prova a passare Brad con varie manovre, ma senza successo. La sua Toyota accusa sovrasterzo specialmente nelle curve 3 e 4, complice un traction compound che sta perdendo efficacia.
La situazione non cambia fino alla Competition Caution, prevista al giro 30. Keselowski subisce una sosta lenta, e precipita sesto. Hamlin riparte dietro a Logano, e le tenta tutte per raggiungerlo e passarlo. Ma niente da fare: il numero 22 vince in scioltezza la Stage 1.
Elliott completa la sua rimonta fino al terzo posto, andando a superare Keselowski, che vede la bandiera a scacchi verdi in quarta posizione.
Stage 2
La girandola di soste ai box non cambia le posizioni. Al restart, Logano è davanti a Hamlin, Elliott e Keselowski. Chase mostra fin da subito di essere il più veloce dei quattro, e scalpita per andare in cima.
Dopo aver superato Hamlin al giro 114, Elliott si lancia all’inseguimento di Logano. Il campione 2018 sta perdendo velocità, complice una vibrazione proveniente dalla ruota anteriore sinistra. E’ mal fissata? O un problema ai freni?
Elliott passa Logano al giro 120, e mette su di lui un piccolo vantaggio. Inizia il ciclo dei pit stop, in regime di bandiera verde.
Questa volta, Keselowski non è penalizzato da una sosta troppo lenta, e rientra in pista davanti a Logano. Tutti i leader hanno completato i propri servizi, ma poi l’unica caution “vera” della giornata rimescola inevitabilmente le carte.
Al giro 161, James Davison picchia il muro in curva 3, danneggiando la sua Ford Mustang. Essendo già passati più di venti giri dalla sosta precedente, tutti rientrano ai box.
Kurt Busch e Austin Dillon cambiano solo due gomme, e passano davanti a tutto il gruppo. Si tratta dell’unico momento in cui uno dei quattro pretendenti al titolo non è in testa alla corsa: e dura pure poco, visto che al restart, Elliott li brucia entrambi!
La frazione si conclude all’ultimo giro, in maniera spettacolare. Keselowski rimane attaccato ad Elliott fin dalla ripartenza, mostrando grande velocità nello short run. Affianca il rivale in curva 4, rubandogli la vittoria al traguardo.
Stage 3
Keselowski è ancora vittima di un pit stop lento, ed al restart è dietro al compagno di team Blaney. Elliott riparte davanti a tutti, costruendo un cuscinetto su Logano.
Alla vigilia degli ultimi pit stop in regime di bandiera verde. Hamlin è in crisi nera con l’assetto. Denny lamenta sottosterzo in curva 1 e 2, e sovrasterzo nelle curve 3 e 4. L’aderenza extra del traction compound è solo un lontano ricordo: tutti i piloti si lamentano dell’inefficacia della magica striscia nera.
Le soste finali cominciano quando mancano 60 tornate alla bandiera a scacchi. I leader rimangono in pista un pelo più a lungo, marcandosi a vicenda. Logano tenta un undercut, fermandosi un giro prima di Elliott. Siamo al giro 260. Al rientro in pista, Joey ha quasi due secondi di vantaggio sulla Chevrolet numero 9.
Chase, però, ha ancora una velocità incredibile, mentre Joey è imbottigliato nel traffico dei doppiati. Il georgiano supera il 30enne del Connecticut alla tornata numero 270, con una manovra chirurgica. Gara e campionato finiscono qui.
Keselowski paga ancora una sosta lenta, e giunge al traguardo staccatissimo. E’ comunque davanti a Hamlin, il quale non riesce a venire a capo ai problemi di handling della sua Toyota. Anche quest’anno, se ne riparla l’anno prossimo.
NASCAR Season Finale 500: classifica
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