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Northstar LMP: quella volta che Cadillac fallì alla Sarthe

Nel 2023, Cadillac farà ritorno a Le Mans, a vent’anni esatti dal suo primo tentativo. Non tutti forse se lo ricordano, ma la casa statunitense aveva già provato a scrivere la storia alla classica della Sarthe, ma i risultati non furono all’altezza del blasone. Con il progetto Northstar LMP, Cadillac e GM in generale toccarono forse uno dei punti più bassi della loro storia sportiva, complici un’insieme di errori e mancanze. In occasione dell’annuncio ufficiale del grande ritorno, vi raccontiamo la storia di questo grande fallimento.


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Cadillac Northstar LMP: perché non ebbe successo?

I problemi del progetto erano a monte. GM partecipò alla sua prima Le Mans nel 1996, quasi in incognito. Il costruttore era partner tecnico della Riley&Scott, che all’epoca prese parte alla gara con un telaio Mk III equipaggiato con un V8 aspirato Oldsmobile, sviluppato dalla stessa GM. Già dopo quella corsa, le due parti discussero per un possibile programma insieme, a livello ufficiale, e con il marchio Cadillac. Ma commisero un errore di valutazione. Il progetto della vettura partì dalla Mk III, adattandola ai regolamenti tecnici del 1997. Nel frattempo, Toyota, Mercedes, BMW, Nissan e Audi si erano affacciate a Le Mans, proponendo vetture avveniristiche. Il risultato finale fu che, nel 2000, Cadillac esordì con un progetto vecchio di tre anni, non competitivo nei confronti della nuovissima Audi R8R. In qualifica, le Northstar LMP ufficiali e del team satellite DAMS pagarono sei secondi e mezzo dalla polesitter: un’eternità. In gara, le due auto ufficiali finirono 22esima e 23esima, causa problemi di frizione. Una vettura DAMS fu KO già dopo un’ora, mentre la seconda ruppe una sospensione mentre era in quarta posizione. Una disfatta, ma ci stava all’esordio. Ora bisognava preparare la riscossa, ma le cose andarono sempre peggio.

Burocrazia assassina

Alla fine dell’estate, GM e Riley&Scott dovevano lavorare per impostare il programma 2001. Ma i vertici della casa costruttrice persero tempo per decidere a chi affidare lo sviluppo della macchina. La Riley venne scaricata senza ringraziamenti, ed i boss fecero i giri delle sette chiese per trovare un’alternativa. Contattarono la Dallara in Italia, e la Oreca in Francia, più altre aziende nei natii Stati Uniti. Alla fine, la soluzione la propose uno dei loro piloti, Wayne Taylor, il quale fondò un consorzio composto di due poli: la 3GR Design, con sede nel Regno Unito, e la Protostar, con sede negli USA. La Caddy assunse come capo designer Nigel Stroud, ex progettista di F1 e con esperienze a Le Mans soprattutto con Mazda. Il direttore sportivo fu Jeff Hazell, già capo del programma McLaren F1 GTR. Hazell suggerì a GM di fermarsi un anno, per riorganizzarsi meglio in ottica 2002. I vertici americani risposero picche, ma non c’era più tempo per un nuovo progetto. La Northstar LMP 2001 era un’evoluzione della vettura precedente, con migliorie soprattutto aerodinamiche. Lo sviluppo partì in forte ritardo (il primo test, previsto per ottobre, fu rinviato a fine gennaio), ma qualche miglioramento si vide. Alla 24 ore di quell’anno, le due vetture fecero nona e undicesima, a dispetto di problemi elettrici che rallentarono la loro corsa.

Cadillac Northstar LMP: l’inizio della fine

Il finale del 2002 fu positivo. La Northstar collezionò alcuni podi nella serie ALMS, il campionato americano che adottava il regolamento di Le Mans (antenato dell’attuale serie IMSA Weathertech). A Miami era addirittura in lotta per la vittoria contro le Audi! Doveva essere la luce in fondo al tunnel, e invece, era solo l’inizio della fine. Già all’epoca, girava la voce che GM voleva staccare la spina al programma, rumor che fu poi confermato pochi giorni dopo. In verità, pare che i boss USA avessero la mezza idea di continuare, e stavano contattando nuovi partner. Ad esempio, bussarono alla porta della Pratt&Miller, che già collaborava con il costruttore per il programma Corvette Racing. Ma l’azienda situata a due passi da Detroit declinò l’offerta. Ci provarono in seguito con Oreca, proponendo di montare il motore Northstar V8 sulla Dallara da loro impiegata. Ma anche questa proposta naufragò, perché il propulsore era troppo ingombrante per poter essere installato sulla “barchetta” senza pesanti modifiche. Sarebbe questo, dunque, il motivo della rinuncia definitiva. Il motore Northstar V8 derivava da un’unità di serie con lo stesso nome, che appariva sotto il cofano di modelli come Seville e DeVille. In versione racing, il propulsore era pesante e sottopotenziato, come dimostravano i sette decimi al giro che le LMP si beccavano dalle Audi solo nei rettilinei dell’Hunaudieres. Si racconta che Cadillac non volle mai potenziare tali unità, per paura di una rottura che avrebbe potuto rappresentare una cattiva pubblicità.