Gli appassionati di Formula 1 si sono abituati a vedere le auto ricoperte di colori luminosi durante le prove, mentre i team utilizzano la flow-vis per valutare il flusso d’aria.
Non importa se si tratta di vernice verde, gialla, blu o arancione, il flow-vis è diventato quasi il metodo universale per i team per valutare le parti aerodinamiche.
Tuttavia, Alpine ha sollevato qualche sopracciglio durante il Gran Premio d’Italia dello scorso fine settimana, quando è sembrata tornare indietro nel tempo e fare qualcosa di più vecchio stile con i suoi test aerodinamici.
Invece di utilizzare la flow-vis per controllare un’ala a fascio ribassato specifica per Monza, Alpine ha applicato strisce di ciuffi di filo sul retro del nuovo componente e sul piano principale dell’ala posteriore (sotto).
L’uso dei ciuffi sembrava essere da tempo consegnato ai libri di storia delle corse di gran premio, dato che la tecnologia della F1 e la comprensione del flusso d’aria hanno fatto notevoli progressi nel corso degli anni.
Tuttavia, c’era un’ottima ragione per cui Alpine ha scelto questa strada, che si riferisce esattamente al tipo di comprensione dell’aerodinamica che i team cercano di ottenere dalle prove.
Con la flow-vis (vedi sopra), l’informazione che i team vogliono ottenere è come il flusso d’aria è strutturato sull’intera vettura o come è influenzato da un componente specifico.
Il flow-vis è una polvere fluorescente che viene mescolata con un olio leggero, di solito paraffina, prima di essere dipinta abbondantemente su una parte specifica della vettura.
Quando l’auto è in pista, il flow-vis viene spostato dal flusso d’aria e si diffonde sulla vettura, lasciando una chiara evidenza delle strutture di flusso ed evidenziando anche le aree in cui si sono verificate delle separazioni.
Quando la vettura rientra ai box, i team possono fotografare il comportamento del flow-vis, che viene poi analizzato dagli aerodinamici per cercare di capire meglio se le parti si comportano nel modo previsto.
Si tratta comunque di un’analisi a posteriori.
Ciò che la flow-vis non fornisce è il funzionamento dell’aerodinamica in un punto specifico della pista o a una determinata velocità.
Il vantaggio dei test sui tuft, come quelli condotti da Alpine, è che possono essere utilizzati per comprendere meglio come il flusso d’aria reagisce in ogni momento sul circuito.
Le telecamere ad alta risoluzione montate sull’auto si concentrano sui ciuffi e catturano i filmati di come si comportano i singoli filamenti durante la corsa.
La direzione in cui scorrono i ciuffi indica la direzione del flusso d’aria e le variazioni di pressione, oltre a evidenziare potenziali problemi di stallo, e può essere confrontata a varie velocità e in diverse curve.
Se i ciuffi fanno esattamente ciò che si desidera quando si è a tavoletta sui rettilinei, ma poi fanno qualcosa di totalmente indesiderato nelle curve a bassa velocità, allora questo verrà evidenziato molto meglio attraverso il test dei ciuffi che con la flow-vis.
La decisione di optare per i ciuffi della vecchia scuola o per i moderni flow-vis è quindi una semplice scelta tra la volontà di sapere cosa sta facendo il flusso d’aria o cosa ha fatto.