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Perché i team di F1 utilizzano livree di auto in carbonio nero

Dopo che diversi team hanno lanciato le loro vetture per il 2024, un tema ricorrente che sta emergendo è l’aumento della fibra di carbonio visibile sulle nuove sfidanti.

Dal 2022, anno dopo anno, gli appassionati di F1 hanno assistito al ritorno del colore nero nelle livree di quasi tutti i team.

Ma quello che sembra essere nero è in realtà carbonio “nudo”. In altre parole, si tratta di una parte della vettura priva di vernice o di qualsiasi tipo di rivestimento.

Si tratta di una tendenza iniziata due anni fa, quando, in base ai nuovi regolamenti, le vetture lanciate erano molto più pesanti delle precedenti.

I team che sono riusciti a rimanere al di sotto del peso minimo sono stati pochissimi.

Limitando la quantità di vernice sulla vettura, che è ancora un prodotto relativamente pesante, si sono risparmiati grammi importanti. Il direttore sportivo di Stake Beat Zehnder ha calcolato l’anno scorso che una livrea completamente colorata pesa circa 6 chilogrammi di vernice.

Nel secondo anno di applicazione delle nuove regole, quasi tutti i team sono scesi al di sotto di questo limite di peso, aiutati in parte dall’ennesima decisione di risparmio di vernice. Allora perché quest’anno vediamo ancora più auto nude?

Se il risparmio di peso è una cosa, la distribuzione del peso è un’altra. Più un’auto è sotto il limite di peso, più chili dovrà aggiungere da qualche parte.

Ciò è vantaggioso perché quei chili possono essere collocati nel telaio come il team ritiene opportuno. In genere, un team vuole che il peso sia il più basso possibile nella vettura per ottenere un centro di gravità più favorevole.

Spostando il peso sulla lunghezza della vettura, si può giocare con il bilanciamento dell’auto, a seconda di come si comporta senza quella zavorra.

Sebbene il carbonio nudo sia una parte importante dell’auto, i pareri sono discordanti sull’aspetto estetico.

Ma è funzionale? Certamente, ma non stupitevi se verranno prese misure per fermare questa tendenza, che rischia di far perdere l’identità del marchio se le auto diventano sempre più simili in tutta la griglia.