Certi amori non si scordano mai. E deve essere il caso di Roger Penske, il quale ha riallacciato i rapporti con Porsche, che gli affiderà il programma LMDh. Come sapete, la casa di Weissach tornerà nei prototipi a partire dal 2023, approcciando la nuova formula che deriva dai DPi americani. E con un annuncio ufficiale, comunica che sarà la formazione del “Capitano” ad occuparsi della gestione in pista della nuova creatura. Il team con sede a Mooresville, North Carolina, farà correre le vetture sia nel mondiale FIA WEC che nella serie americana IMSA. È previsto inoltre un programma “clienti”, con la vendita delle auto alle scuderie private che ne faranno richiesta.
Porsche, obiettivo Le Mans con la LMDh
Qual è la storia di Porsche e Penske prima della LMDh?
La storia “d’amore” tra Penske e Porsche ha inizio negli anni ’70. Si comincia con la Can Am, la mitica serie dei prototipi super potenti, nella quale il team manager originario di Detroit schierava le mitiche 917/10 e 917/30 da oltre 1200 CV. Grazie al supporto di piloti leggendari come Mark Donohue e George Follmer, l’accoppiata tedesco-americana vince il titolo di categoria nel 1973. L’anno successivo Penske organizza la prima edizione dell’International Race Of Champions, il campionato dove si sfidano i grandissimi della F1, della Indycar, della NASCAR e dell’endurance con auto identiche. La Porsche fornisce le 911 Carrera che fungono da base tecnica per la prima stagione IROC.
Dopo una lunga pausa, Porsche e Penske tornano insieme nell’American Le Mans Series. La casa di Weissach sviluppa una “barchetta” LMP2, la RS Spyder, e l’onore di schierarla in pista spetta ancora una volta al “Capitano”. Tra il 2006 ed il 2008, il team conquista 24 vittorie, di cui 11 assolute. Il culmine è il trionfo alla 12 ore di Sebring del 2008, battendo le più veloci LMP1 come l’Audi R10. Nel 2017, Penske torna in azione nella serie IMSA, nella classe DPi, ma si lega con un costruttore diverso, l’Acura. Il rapporto con il brand sportivo di Honda termina alla fine del 2020, dando il via libera all’operazione ritorno con la casa tedesca.
Porsche e Ferrari restano in GTE fino al 2022
Immagine in evidenza di Porsche, per gentile concessione