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Primo tonfo stagionale per la Juve di Sarri. Conte gli rosicchia un punto

Prima o poi doveva succedere. Sabato sera, all’Olimpico di Roma, contro la Lazio, la squadra di Sarri ha perso la prima partita della stagione, dopo venti gare ufficiali. La formazione di Inzaghi ha ribaltato la rete iniziale di Cristiano Ronaldo e ha battuto la Juve per 3-1, sciupando pure un calcio di rigore con Ciro Immobile. L’Inter, pareggiando nell’anticipo di venerdì contro la Roma, guadagna così un punto sui bianconeri, che ora seguono a due punti.

Prima sconfitta della stagione in gare ufficiali per la Juve di Sarri

Era nell’aria che a breve la Juve dovesse scivolare. Il gol iniziale di Cristiano Ronaldo, aveva illuso i tifosi bianconeri, che anche per questa volta i loro beniamini l’avrebbero scampata. Ma poi i gol di Luis Felipe, Milinkovic-Savic e Caicedo hanno realizzato la prima cocente delusione dell’anno per il popolo bianconero. A dire il vero, la Juve dell’Olimpico era sembrata meno traballante delle ultime formazioni scese in campo contro il Sassuolo e l’Atalanta.

In questa sconfitta ci sta l’alibi di aver giocato gli ultimi venti minuti di gara in dieci. Prima dell’espulsione di Cuadrado, il risultato era ancora in parità, anche se la Lazio in questa sfida era già riuscita a far paura alla Juve. La squadra di Sarri, contro la formazione di Inzaghi, pur giocando una discreta partita, non era riuscita come in altre occasioni ad avere il comando della gara. Se contro l’Atalanta la Juve aveva subito il dominio territoriale della squadra bergamasca, contro la Lazio, la formazione di Sarri ha dato l’impressione di patire molto la forza dell’avversario. Dunque la causa principale di questa sconfitta dell’Olimpico, la si deve al vigore della squadra biancazzurra, che sta dimostrando di essere una vera e propria potenza del campionato italiano.

I numeri in Campionato inchiodano Sarri

Rispetto al cammino della scorsa stagione, della Juventus di Max Allegri, oggi la formazione di Sarri è in difetto di sette punti. Un anno fa, alla quindicesima giornata, i bianconeri avevano totalizzato la bellezza di 43 punti su 45, pareggiando solo un incontro, alla nona giornata contro il Genoa di Juric. I gol segnati erano stati 32, contro i 26 di questa stagione, e i gol subiti erano stati 8, rispetto ai 15 di questa annata, che corrispondono a un gol a partita. La scorsa stagione, la squadra bianconera, su quindici partite disputate, non prese gol in otto occasioni, mentre quest’anno in due terzi delle gare giocate, la Juve ha preso almeno un gol. Sia chiara una questione, la Juve di Sarri è una squadra super competitiva, lo dimostra il fatto che ci sono volute venti gare ufficiali perché qualcuno gli facesse uno sgambetto. Infatti non è questo il punto su cui uno focalizza il paragone con la compagine di Allegri. Semmai, il paragone, viene fatto dal modus operandi in cui sono stati conseguiti i risultati. Se con il cambio Allegri-Sarri, si pensava che i bianconeri avrebbero reso più spettacolare il loro gioco. Questo, con l’avvento dell’ex tecnico del Napoli, non è molto avvenuto, perché, solo a tratti, la Juve di quest’anno ha fatto vedere del bel gioco.

In Champions League, invece, il cammino è stato pressapoco identico. Erano 12 i punti conseguiti l’anno scorso, nelle prime cinque giornate nei gironi, mentre in questa edizione della Champions 2019/20, i punti sono 13 e la qualificazione è arrivata già al termine della quarta giornata. Se l’obiettivo da raggiungere deve essere quello di conquistare la coppa dalle grandi orecchie, non è il caso di fare molti allarmismi. La Juve sembra essere competitiva su più fronti.

L’Inter rimane in testa alla classifica

L’Inter di Conte sorride, anche se per la prima volta nella stagione, dopo venti partite disputate, i nerazzurri non riescono a mettere una palla in rete. Stavolta la Lu-La è andata storta. Lukaku, sotto porta, non è riuscito a mettere nel sacco una facile occasione da rete e, l’Inter, ha impattato in casa contro un’ottima Roma. Ma la partita con la squadra di Fonseca, per la formazione di Conte, è stato un ottimo test per tastare la forza della propria difesa, che ha dimostrato tutto il suo valore.

Se in altre occasioni, specie in Champions, contro Barcellona e Dortmund, la retroguardia nerazzurra era stata criticata, per essere risultata troppo fragile al cospetto di avversari di un certo rilievo. Contro i giallorossi (una signora squadra!), i tre tenori della difesa, Godin, De Vrij e Skriniar, sono stati superbi e, non solo, nella fase di marcatura, ma hanno saputo rilanciare anche azioni, con deliziose giocate, che il pubblico di San Siro ha saputo apprezzare, sciorinando una lunga serie di applausi in loro favore. Certo, l’amaro in bocca, per non avere conseguito la vittoria, ai nerazzurri rimane. Visto che gli interisti hanno avuto, sui piedi, clamorose occasioni per trovare il tiro dei tre punti: oltre a quella di Lukaku al 7′, l’Inter ha avuto una palla-gol incredibile con Brozovic (43′), che doveva sfruttare meglio un intervento maldestro di Mirante, che gli aveva permesso di calciare indisturbato a rete, dal limite dall’area. Il punto, in virtù della sconfitta della Juve all’Olimpico, consente alla squadra di Conte di allungare di una lunghezza il vantaggio in classifica, sui bianconeri, e, questo, non può che far gioire gli interisti.

Lazio, squadra del momento: sette vittorie consecutive

Nella sua Storia, mai la Lazio era riuscita ad avere una striscia di vittorie così lunga. Nemmeno la Lazio di Giorgio Chinaglia o quella di Sven Goran Eriksson, erano stati capaci di inanellare sette successi di fila. Fiorentina, Torino, Milan, Lecce, Sassuolo, Udinese, Juve, sono queste le vittorie conseguite dalla squadra di Simone Inzaghi in queste ultime sette giornate di Campionato.

La Lazio, ora, si trova al terzo posto della graduatoria, con cinque punti di ritardo dalla capolista Inter e appena tre dalla Juventus, che è nella posizione di onore. I biancazzurri, in questa trionfale cavalcata, hanno recuperato 4 punti all’Inter, 5 alla Roma, 6 al Cagliari e ben 7 alla Juve. Per il club di Lotito, ora, è arrivato quel momento di trovare una continuità nel rendimento delle proprie prestazioni. E poi deve compiere quello scatto di maturità, che consentirebbe loro di diventare una degna squadra del Campionato italiano e magari anche una squadra di livello del panorama internazionale, perché le ultime prestazioni dei laziali in campo europeo, sono state apparizioni da compagnia di basso rango. Non ultima quella di quest’anno in Europa League, in un girone non certo di prim’ordine con Celtic, Rennes e Cluj, dove, con tutta probabilità, non riusciranno nemmeno a qualificarsi, per la seconda fase della minore competizione continentale.

Continua la striscia di mancate vittorie per la squadra di Ancelotti

Se la Lazio ha cominciato a mettere a segno le sue vittorie, da quella nona giornata del Campionato, giocata nell’ultima settimana di ottobre. Il Napoli, da quel turno di Campionato, non è più riuscito a vincere una partita. Da quella giornata, la squadra di Ancelotti ha inanellato una serie di risultati negativi, che ha portato la squadra partenopea a totalizzare 5 punti nelle ultime sette gare.

Ora al Napoli non resta che rimanere aggrappato alla qualificazione della Champions, per cercare di ricucire un po’ il rapporto con i tifosi. Champions che è diventata un’ancora di salvataggio per la stagione azzurra, che continua ad agitarsi in un mare in burrasca. Il rapporto tra Ancelotti e la Società Calcio Napoli pare ormai volto al termine, e forse nemmeno una qualificazione agli ottavi della massima competizione continentale, potrebbe salvargli il posto. Oggi come oggi, il primo obiettivo della società partenopea, è quello di ritrovare un assetto della squadra, in modo che il Napoli trovi le motivazioni e, soprattutto, le forze per affrontare una degna seconda fase della stagione. L’anno nuovo porterà una Champions ancora da giocare e, poi, dovrà iniziare la rincorsa a quel quarto posto che permetterebbe loro, il prossimo anno, di rigiocare nella massima rassegna internazionale.