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Quando il motore di una Formula 1 va liscio come l’olio

La stagione attuale della Formula 1 ci ha insegnato che la battaglia è serratissima, e si gioca tutto su dettagli minimi come, ad esempio, l’olio motore. Avere un lubrificante più efficiente, che scalda meno, ti fa guadagnare quel decimino che è oro colato quando non puoi stravolgere l’aerodinamica, e hai solo tre motori per millemila gare. Lo sa bene la ExxonMobil, la quale ha sviluppato per Red Bull lubrificanti di nuova concezione. A Baku la nuova specifica ha permesso al team di Milton Keynes di volare, piazzando quattro successi di fila. Questo ha fatto emergere sospetti su presunti vantaggi illeciti della Power Unit Honda, non dimostrati e non dimostrabili. Ma vediamo nel dettaglio quale vantaggio può dare un olio più efficiente di un altro.


Red Bull: l’olio fornito da ExxonMobil è un’arma in più


Formula 1: quali vantaggi da un buon olio motore?

L’olio serve a lubrificare le parti meccaniche in movimento, lo sappiamo tutti. In pratica, crea una patina tra un organo e l’altro riducendo l’attrito e assorbendo il calore relativo. Questo fenomeno è noto come lubrificazione idrodinamica, e sottopone il prodotto a stress termici incredibili: per farvi un’idea, in un motore di F1 il 40% del calore è assorbito proprio dall’olio! Il rovescio della medaglia è che, con l’aumentare della temperatura, il lubrificante può perdere la propria viscosità, ossia è meno capace di ridurre l’attrito. Serve quindi una formula che mantenga tale proprietà per le temperature più alte possibili. A Baku, ExxonMobil ha introdotto un nuovo olio che garantisce un lavoro maggiore a temperature d’esercizio maggiori, grazie ad un piccolo trucco. Alla miscela, hanno aggiunto componenti mutuati dall’industria cosmetica! Un pizzico di make up in un olio da Formula 1? Strano, ma vero.

I vantaggi aerodinamici

Ma l’utilità di un super olio non si limitano al motore. Infatti, la maggiore capacità di assorbire calore consente di stressare meno l’impianto di raffreddamento, che può essere ridimensionato. Con quasi la metà del caldo “pappata” dal lubrificante, il radiatore dell’olio può essere miniaturizzato, a tutto vantaggio della resistenza aerodinamica. Sulla Red Bull, il radiatore dell’olio è sistemato sul lato sinistro, ma non è stato rimpicciolito: i vincoli regolamentari hanno imposto di mantenere l’impostazione del 2020, ma per la prossima stagione Adrian Newey non mancherà di sfruttare questa opportunità (e lo farà fino all’osso, com’è nella sua indole). Questa storia c’insegna che nella esasperata F1, ogni dettaglio può fare la differenza, e che dietro le cose apparentemente semplici e banali si nasconde un massiccio lavoro di fino. Quasi quasi, potremmo mettere quel super olio sulle nostre auto di tutti i giorni, anche se da l’idea di costare parecchio!

Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione