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Rally Sardegna: suicidio Hyundai nella seconda tappa

Il bello del WRC è che sa essere imprevedibile. E la seconda tappa del Rally d’Italia Sardegna regala il colpo di scena che non ti aspetti (forse). Nel giro di poche speciali, la Hyundai perde le due punte di diamante, Ott Tanak e Dani Sordo. Entrambi devono ritirarsi per problemi vari, lasciando campo libero alla Toyota. Sebastien Ogier, tra una lamentela e l’altra per la storia dell’apripista, è leader della gara in Gallura, con Elfyn Evans a seguire. La casa coreana rimane con il solo Thierry Neuville, il quale però non sembra in grado di lottare per la vittoria finale.


Rally Sardegna: Hyundai vola nella prima tappa


Rally Italia Sardegna: cosa succede alle Hyundai nella seconda tappa?

Al mattino, Tanak riprende il discorso del venerdì, vincendo la SS9 in scioltezza. Poi, arriva alla SS12, dove avviene il patatrac. L’estone incontra lungo la strada una grossa pietra, rimasta in piena traiettoria. Il campione del mondo 2019 non riesce ad evitarla, strappando la sospensione anteriore sinistra. Inevitabile un ritiro che lascia tanto amaro in bocca, come testimoniano le parole del boss Andrea Adamo: “Non ho idea di cosa sia successo a Tanak, non è il momento di parlarne“, ha detto a Rallyssimo.it.

E siccome le disgrazie non vengono mai sole, ecco che arriva il secondo colpo. Dani Sordo eredita la prima posizione da Tanak. Le speranze di Hyundai sono riposte sul cantabrico, il quale conta due successi qui in Sardegna. Ma alla SS15 ecco che arriva la doccia scozzese. In una curva a sinistra, Dani esce un pelino troppo largo, entrando in una fossetta con la ruota posteriore destra. Quest’ultima colpisce un blocco di cemento, che strappa l’intera sospensione. L’alta velocità fa perdere allo spagnolo il controllo della i20 WRC Plus, che inizia a ribaltarsi. La macchina è troppo danneggiata, il pilota alza bandiera bianca. L’harakiri è servito.

Il resto della giornata

Sebastien Ogier capitalizza in pieno la giornata storta della Hyundai, issandosi in cima alla classifica generale. Il provenzale passa l’intero rally a lamentarsi di essere l’apripista ad ogni speciale, salvo poi centrare cinque scratch su otto PS. Non è che ci sta marciando su questa storia? Alla fine, quello che conta è il risultato, e il campione del mondo lo sta portando a casa. Classifica alla mano, Ogier ha poco meno di 39 secondi di vantaggio su Elfyn Evans, che non sembra avere la stessa verve con cui ha stravinto in Portogallo.


WRC, Rally Portogallo: vittoria di Evans


Neuville è terzo con l’ultima Hyundai superstite. Il belga lamenta scarso feeling con la i20, causa anche l’impiego di ammortizzatori sperimentali sviluppati per il prossimo Safari Rally, in Kenya. Verrebbe da chiedersi perché si mettono a fare tali esperimenti nel bel mezzo di una prova iridata, ma sarebbe come sparare sulla croce rossa, visto come sono andate le cose! Katsumoto Katsuta è l’ultimo della classe maggiore, è in quarta posizione con 4 minuti di svantaggio. Sia Kalle Rovanpera che il duo M-Sport si sono ritirati ieri, ma sono rientrati con il Super Rally. Punteranno tutti alla Power Stage, per evitare di finire la gara con zero punti conquistati. Nel WRC2, Jari Huttunen sorpassa Mads Ostberg, per un duello tutto nordico. Entrambi approfittano dei guai tecnici di Andreas Mikkelsen, ritiratosi il venerdì. Nella WRC3 rimane in testa Yohan Rossel, il quale ha oltre 37 secondi di vantaggio sullo spagnolo Pepe Lopez.

Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione